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Il lavoro di legatoria e confezionamento

31 Agosto 2020
Origine della Brossura e Cenni Storici

Il lavoro di legatoria e confezionamento, cosa c’è dietro: tempi, problematiche e realizzazioni.

Siamo abituati, ogni giorno, a sfogliare libri dalle copertine più belle e disparate, rigide e non, alcune più ricercate e particolari di altre, ma ci siamo mai chiesti cosa c’è dietro al mondo della legatoria? Cosa si intende con questo termine? Quanto tempo è riservato al confezionamento?
Cerchiamo, insieme, di scoprire alcuni dei segreti legati al lavoro della legatoria.

Il lavoro di Legatoria e confezionamento

Oggi siamo soliti indicare con la tecnica di legatoria tutti i processi che si susseguono alla stampa di un libro, dal momento della composizione dell’oggetto stesso, alla plastificazione fino al prodotto finito.
In realtà, tutti questi procedimenti hanno termini ben specifici per i differenti step che vanno a rappresentare. Infatti, l’arte di rilegare i libri è la penultima operazione. Questa, si serve degli stampati e li trasforma nei libri o cataloghi o riviste che, ogni giorno, leggiamo nelle nostre case o che utilizziamo per studiare e apprendere nuove informazioni.
Penultima, perché? L’ultima fase è quella che si definisce del confezionamento, importante come tutte le altre fasi precedenti. La scelta di un tipo di legature, piuttosto che di un altro, va a determinare la qualità dell’esito finale.

I processi: come si arriva alla legatura?

Se vogliamo scoprire quali sono i tempi e le problematiche connesse alla legatoria, è necessario conoscere tutte le fasi che concorrono alla realizzazione di un prodotto finito, rilegato e confezionato. Ogni lavorazione possiede delle proprie tempistiche e caratteristiche.
Vediamo quali sono.

La Verniciatura.

La verniciatura può essere considerata il passaggio successivo alla stampa. In linea di principio è così, anche se oggi avviene tutto attraverso macchinari specifici. In ogni caso, la fase della verniciatura, avviene utilizzando un supporto sul quale viene eseguito lo scritto. Questo meccanismo prende il nome di litografia e, dunque, si può affermare che la verniciatura dei fogli avviene in questo modo, servendosi, però, anche di forni sulle macchine da stampa.
Questi hanno lo scopo di essiccare il colore e, quindi, di ridurre i tempi. Oltre ad una funzione puramente estetica, questa fase è importante anche a livello di protezione, in quanto tende a salvaguardare il materiale sulla quale viene trasferita.

La Plastificazione.

La fase successiva consiste nell’unione della carta con una pellicola di plastica al fine di proteggere e curare maggiormente l’aspetto. Questa fase prende il nome di plastificazione e può essere compiuta su un lato oppure entrambi.
In passato, questo accoppiamento avveniva in modo manuale: si legava il foglio alla pellicola adesiva. Questo veniva inserito tra due lamine per essere pressato e portato ad alte temperatura. Non a caso, fino a qualche anno fa si parlava di plastificazione a caldo. Oggigiorno, invece, si utilizzano plastificazioni senza solventi. In questo modo, l’obiettivo è quello di ridurre l’inquinamento.
A tal proposito, esiste anche un tipo di plastificazione definita ad acqua. Attraverso questo procedimento viene utilizzata una colla acquosa, la quale richiede dei tempi prolungati e la disponibilità di forni per l’essiccazione.

La Goffratura.

Si definisce goffratura il processo attraverso il quale si imprime un disegno a rilievo. Nel mondo della legatoria, questa funzione viene utilizzata, soprattutto, per ricoprire scatole o per copertine di libri ricercati e importanti.

Il taglio.

Come abbiamo detto, la verniciatura non è proprio la fase iniziale di questo processo che porta al prodotto finito. Essa, probabilmente, può essere anticipata dal procedimento del taglio. Dopo la stampa, il foglio di carta può avere la possibilità di essere suddiviso.
Si può parlare di taglio di spartitura e di rifilo. Il primo avviene all’inizio e permette la suddivisione del foglio appena stampato. Il taglio di rifilo, invece, si mette in atto nel momento della rifinitura della carta stampata.

La piegatura e la raccolta.

Per un’ottima piegatura è necessario prendere in considerazione la grammatura della carta, e la sua rigidità. Successivamente, si passa a quella che viene definita raccolta. Questa fase si pone l’obiettivo di unire il materiale piegato, ad esempio i fogli, attraverso una sequenza prestabilita per essere pronti finalmente alla legatura.

La legatura.

In questa fase si legano le pagine di un libro affinché si realizzi il prodotto finito. Vediamo quali sono i sistemi di legatura.

Punto metallico.

Si definisce punto metallico il sistema di legatoria attraverso il quale il libro da comporre e creare viene unito, sul retro, da uno o più punti metallici. Questa tecnica, però, è ideale per legare un numero limitato di fogli. Non risulta il metodo migliore per la realizzazione di un libro costituito da tanti fogli in quanto potrebbe arrecare danni al dorso del libro.

Fresatura.

Questo sistema prende il nome dalla tecnica con la quale si intende il taglio attraverso una specifica macchina dal nome fresa. Sulla parte tagliata del foglio, viene posata della colla con lo scopo di unire le pagine e dare vita ad un libro.

Filo refe.

In questo caso, siamo difronte ad una vera cucitura, in quanto le segnature, prima raccolte, vengono unire prima singolarmente e poi tra loro, attraverso un filo di tessuto. In questo modo si verrà a creare il manuale richiesto. Il filo, che viene impiegato per questa legatura, è molto resistente dato che viene realizzato attraverso l’unione di più capi.

Spirale.

Un sistema di legatura molto diffuso, soprattutto tra gli studenti universitari, è conosciuto sotto il nome di spirale. I fogli vengono tagliati e presentano dei fori sul proprio bordo. Questo perché verrà inserito un supporto che ha la forma di spirale. Esse possono essere in metallo o, più comunemente, di plastica.

Problematiche

Attualmente, il mondo della legatoria e del confezionamento sta subendo sempre di più un calo, in quanto è la tecnologia digitale la vera padrona di questo periodo, e di tutti quelli che verranno.
Le aziende preferiscono munirsi di macchine così da ridurre i costi per il personale e la manodopera. Nonostante questa situazione di instabilità, c’è ancora, seppur in una misura molto ridotta, chi riesce a sopravvivere perché ha dalla sua parte la forza interna.
Le attuali aziende di legatoria non possono più considerarsi come la piccola bottega di artigiani dove il cliente si reca, ma il loro punto di forza dev’essere l’efficienza, la quale può derivare solo da una forte organizzazione interna in grado di organizzare, in modo corretto, il proprio lavoro. A questo, si devono, però, aggiungere le idee innovative che il legatore deve saper proporre.

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