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Brossura Fresata e a Filo Refe: cosa sapere sulle differenze e utilizzi

3 Giugno 2020
Brossura Fresata e a Filo Refe Blu Calamaio

Attraverso questo articolo cercheremo di analizzare nel dettaglio le caratteristiche di due principali tipologie di brossura: la brossura fresata e quella a filo refe.

Ci sono diversi metodi per rilegare i testi. Molto dipende dalla tipologia di testo che si ha a disposizione: questo incide sulla metodologia di rilegatura da effettuare.

La brossura nasce nel diciassettesimo secolo, ma solo due secoli dopo inizia a diffondersi nei Paesi europei e in tutto il mondo. Quindi è ormai da molto tempo che risulta essere una delle tecniche più utilizzate di rilegatura, che si adatta a testi di un certo spessore garantendo degli ottimi risultati.

La brossura fresata

Partendo dalla prima tipologia, possiamo dire che si adatta bene a testi con uno spessore superiore ai 2 o 3 millimetri. In particolare attraverso la brossura fresata il libro viene rilegato unendo la copertina con il resto del testo, ossia l’insieme dei fogli che lo costituiscono. Ovviamente questa tipologia di rilegatura, così come le altre, non permette solo di unire la copertina con le pagine, ma rende più facile la lettura a chi utilizza questo prodotto, in quanto gli viene data una forma e una compattezza che accrescono la fruibilità.

Essa è conosciuta anche con il nome di brossura a colla, utilizzata come già accennato, per rilegare testi ma anche riviste e cataloghi che abbiano un numero almeno 32 facciate e meno di 150 pagine.
Ora vediamo nel dettaglio come vengono unite tra di loro le pagine.
Viene utilizzata una particolare colla, che può essere sia poliuretanica che elastica. Successivamente, per la giusta applicazione della colla, è necessario utilizzare una fresa per tagliare le segnature sul dorso e cospargerle di colla in modo da unirle alla copertina. Ci sono due tipi di lavorazioni che si possono effettuare utilizzando la fresa, la grecatura (anche detta solcatura) e la fresatura (anche chiamata rifilatura).

La grecatura prevede la solcatura e rifilatura dei fogli. Sia che si parli di brossura grecata, che di brossura fresata, o a colla, si intende sempre la stessa cosa. In ogni caso l’obiettivo è quello di fare in modo che il dorso dei fogli sia irregolare così che sarà più semplice riuscire a far penetrare la colla nel punto prefissato, garantendo una maggiore resistenza e durevolezza.

Si tratta cioè di rilegature che permettono un elevata efficacia per quanto riguarda pubblicazioni con meno di 150 pagine. La brossura fresata non richiede una spesa elevata e garantisce brevi tempistiche.
Tuttavia, come già accennato, si tratta di una metodologia che si adatta non solo ai libri ma anche alla stampa di brochure (soprattutto quelle con un contenuto molto ricco), testi scolastici, cataloghi e riviste di ogni genere.
Anche se avete intenzione di laurearvi e dovete rilegare la vostra tesi e avete a disposizione poco tempo, potrete decidere di optare per la brossura fresata che risulta veloce ed economica.

La brossura a filo refe

Altra tipologia di rilegatura è la brossura a filo refe, che non si differenzia molto da quella fresata, infatti entrambe prevedono una serie di fasi identiche come la stampa delle pagine, la piega e l’intercalazione delle segnature.
Nella brossura a filo refe però si utilizza una tecnica che prevede di cucire le segnature per unirle e averle un blocco unico. La cucitura può essere fatta utilizzando varie tipologie di fili che possono essere in lino, cotone o anche sintetiche. Tutte infatti hanno lo scopo di mettere insieme e unire tra loro le pagine.

Una differenza molto importante rispetto alla brossura fresata è che questo tipo di rilegatura si adatta meglio a pubblicazioni che abbiano più di 150 pagine e che rientrino nel range dei 150 grammi circa.
Con la brossura a filo refe non riscontrerete problemi legati all’apertura delle pagine e potrete essere certi della durevolezza del prodotto. Altro aspetto da tenere in considerazione è che il prezzo di questa tipologia di rilegatura è un po’ più elevato.

I costi lievitano ulteriormente se la scelta dei fili per la rilegatura ricade sulla seta, e non sui classici cotone e lino. Ovviamente così come l’utilizzatore si troverà a pagare un prezzo più elevato, allo stesso tempo riscontrerà anche un incremento notevole della qualità. Quindi se si ha intenzione di avere un prodotto di alto livello, che sia resistente al tempo e che non si rovini con l’eccessivo utilizzo, questa può essere sicuramente la scelta giusta.
Il fatto che la rilegatura venga realizzata in maniera artigianale è sicuramente un fattore rilevante, che dà sicurezza e attenzione verso il prodotto.

Se si ha a che fare con utilizzatori o persone che preferiscono una tecnica professionale e molto accurata che garantisca eccellenza anche in testi più voluminosi, è certamente la tecnica più adatta alle loro esigenze.

Quindi ricapitolando se volete un testo particolarmente pregiato, un portfolio da designer o grafico professionista, dei cataloghi aziendali molto corposi, sketchbook da illustratore o infine una graphic novel, la brossura cucita a filo refe è perfetta per questo.
Bisogna però sottolineare come tutti questi vantaggi portino ovviamente a tempi più lunghi di realizzazione, non si adatta quindi alle esigenze di chi ha bisogno di un prodotto rilegato in poco tempo.

Entrambe le tecniche, rilegatura a brossura fresata e a filo refe, si concludono con la scelta della copertina da aggiungere al testo. Questa può avere un peso che varia dai 250 ai 350 grammi (quindi un peso importante) e può essere plastificata in modo da avere una durata maggiore.

Attraverso questo articolo abbiamo avuto modo di confrontare due diverse tecniche di rilegatura, cercando di sottolineare le caratteristiche principali che possono portare un consumatore a scegliere l’una rispetto all’altra. Possiamo concludere dicendo che se disponete di un budget più ridotto e il testo che intendete rilegare non è molto corposo (con meno di 150 pagine) allora potrete optare per la brossura fresata. Se invece il vostro budget è più elevato e volete un prodotto molto professionale, di elevata qualità che si adatta a testi voluminosi, allora la scelta più sensata è la brossura a filo refe.

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Cos’è la Stampa Offset

30 Agosto 2019

Cos’è la Stampa Offset

La stampa offset è un metodo innovativo che ti permette ti dare forma ad una lunga serie di prodotti di alto livello. Scopri insieme a noi le caratteristiche di questo particolare metodo, capace di funzionare tramite una sequenza di movimenti ben precisi.

Che cos’è la stampa offset?

In linea di massima, la stampa offset corrisponde ad un processo di tipo indiretto che agisce mediante il movimento di una sequenza di rulli. In pratica, ciò che deve essere stampato non viene proiettato direttamente dalla cartuccia al foglio, ma passa attraverso questa sorta di mediazione tecnica. Inoltre, un supporto fatto in caucciù utilizza l’immagine che viene impregnata di inchiostro a bordo di una semplice matrice metallica.

L’intero processo viene azionato con lo stesso principio attuato per quanto riguarda la litografia, con la capacità di sfruttare la repulsione di alcuni tipi di inchiostri nei confronti dell’acqua. Una delle prerogative principali di questa modalità di stampa riguarda la sua capacità di mantenere un’ottima resa su diversi tipi di fogli, soprattutto quelli maggiormente ruvidi.

Quali sono le caratteristiche principali della stampa offset?

La stampa offset si contraddistingue perché ti garantisce vari elementi interessanti che la rendono pienamente funzionante e versatile. Ecco alcune delle caratteristiche principali che contraddistinguono questa modalità e fanno in modo che possano darti una grossa mano per numerosi processi.

  • Prima di tutto, va sottolineata la sua elevata resa cromatica, che ti permette di creare opere sorprendenti anche in condizioni complicate; un successo dovuto ad un alto grado di definizione.
  • I prodotti stampati hanno un costo notevolmente inferiore rispetto al solito; tutto ciò perché hai la chance di stampare tantissime copie con le stesse lastre senza che queste ultime subiscano alcuna usura.
  • Puoi così ottenere un risultato perfetto senza troppi sforzi, grazie ad un’azione continuata che non presenta alcuna interruzione.

Quali pezzi compongono una macchina da stampa offset?

Una macchina da stampa offset che riesca ad assolvere i propri compiti al meglio è costituita da una serie di componenti ben precisi. Scopri insieme a noi quali sono nelle righe seguenti.

  • Il mettifoglio o sbobinatore è un apparecchio automatico che ti permette di smistare i fogli dalla tavola di immissione fino al gruppo di stampa, con un ruolo fondamentale per l’opera finale.
  • Il calamaio corrisponde al classico inchiostro ed è ovviamente essenziale per eseguire ogni stampa.
  • I rulli trasportatori ti servono per collegare il calamaio alla lastra e favoriscono il trasporto del relativo inchiostro, con la conseguente macinazione.
  • Il cilindro porta lastra contiene quel supporto efficace che convoglia l’inchiostro verso la proiezione su carta.
  • I grafismi e i contrografismi corrispondono rispettivamente alla porzione da stampare e a quella da non stampare all’interno della forma finale di stampa.
  • I rulli bagnatori ti servono per fare in modo che la lastra diventi bagnata.
  • Il cilindro porta-caucciù ti permette di avere a tua disposizione una forma di stampa mai usurata.
  • Il cilindro di compressione ti mostra la pressione da esercitare a seconda della carta e del suo naturale spessore.
  • L’uscita favorisce il raccoglimento conclusivo dei fogli e il loro spostamento a bordo di un’apposita pedana.

Quali sono le tipologie principali di macchine da stampa offset?

Come puoi facilmente vedere, il procedimento che si nasconde dietro l’azione di una macchina da stampa offset è davvero molto elaborato, con diversi passaggi che dovresti tenere attentamente d’occhio. Tuttavia, sappi che questo dispositivo può essere disponibile in diverse tipologie, tutte però con un unico obiettivo, ossia quello di mantenere la qualità di stampa sempre molto elevata. Innanzitutto, tali macchine sono suddivise in due famiglie principali:

  • le macchine a foglio, che si contraddistinguono per una vantaggiosa flessibilità di gestione e per una stampa di assoluto rilievo, anche se la loro manutenzione ha un costo elevato;
  • le macchine a bobina, che garantiscono un’ottima produttività e costi di gestione più bassi, ma con una perdita sensibile dal punto di vista della qualità complessiva.

Oltre a queste due tipologie, ne puoi utilizzare altre due meno diffuse, ma comunque con i loro punti di forza ben messi in vista:

  • la macchina da stampa waterless è generalmente alimentata a foglio o a bobina e non necessita di alcuna bagnatura della forma;
  • la macchina dylitho ti serve per la stampa di periodici e quella commerciale e funziona mediante un principio diretto, senza la presenza di alcun rullo a fare da intermediario.

Come si svolge la stampa offset?

A questo punto, non ti resta altro da fare che scoprire come effettuare la stampa offset, effettuando una serie di interventi ben precisi. Eccoli di seguito:

  • prima di tutto, la macchina fa in modo che l’inchiostro penetri all’interno del calamaio;
  • dopodiché, il suo percorso prosegue nei rulli macinatori;
  • la lastra tocca i rulli bagnatori, che convogliano l’acqua nella lastra e la fanno bagnare in modo che i grafismi possano risultare perfettamente visibili;
  • il movimento della lastra continua con il suo arrivo presso i rulli inchiostratori;
  • le immagini vengono condotte sul cilindro in caucciù;
  • il rullo in caucciù inizia a ricevere l’inchiostro necessario, riuscendo ad isolare l’acqua;
  • l’acqua proietta la stampa direttamente sul foglio finale.

Tutte queste azioni avvengono tramite un procedimento automatico, che puoi azionare schiacciando un comodo e semplice pulsante. In questo modo, hai a tua disposizione tutti gli elementi utili al fine di realizzare una stampa offset di primissima categoria, con composizioni di alto livello in ogni condizione possibile.

Perché scegliere questo procedimento di stampa?

La risposta è da individuare soprattutto sulle quantità di copie da stampare. L’offset è molto competitiva sulle alte tirature, rispetto ad altre tecniche di stampa, perché riesce in poco tempo a riprodurre molti soggetti.

Altro aspetto fondamentale è la possibilità di ottimizzare al meglio il formato di stampa del documento e scegliere anche su diversi tipi di carta e/o grammature.

In pratica se devo stampare pochi pezzi è meglio ricorrere alla stampa digitale. Se invece i pezzi da riprodurre sono molti e la qualità che si vuole ottenere di un certo livello… senza dubbi la stampa offest è l’ideale!

In Stampa Dal Web abbiamo due macchine dedicate alla stampa offset, Komori e KBA, in grado di rispondere a tutte le esigenze dei nostri clienti: scopri le nostre tecnologie di stampa offset!