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Cos’è la Stampa Offset

30 Agosto 2019

Cos’è la Stampa Offset

La stampa offset è un metodo innovativo che ti permette ti dare forma ad una lunga serie di prodotti di alto livello. Scopri insieme a noi le caratteristiche di questo particolare metodo, capace di funzionare tramite una sequenza di movimenti ben precisi.

Che cos’è la stampa offset?

In linea di massima, la stampa offset corrisponde ad un processo di tipo indiretto che agisce mediante il movimento di una sequenza di rulli. In pratica, ciò che deve essere stampato non viene proiettato direttamente dalla cartuccia al foglio, ma passa attraverso questa sorta di mediazione tecnica. Inoltre, un supporto fatto in caucciù utilizza l’immagine che viene impregnata di inchiostro a bordo di una semplice matrice metallica.

L’intero processo viene azionato con lo stesso principio attuato per quanto riguarda la litografia, con la capacità di sfruttare la repulsione di alcuni tipi di inchiostri nei confronti dell’acqua. Una delle prerogative principali di questa modalità di stampa riguarda la sua capacità di mantenere un’ottima resa su diversi tipi di fogli, soprattutto quelli maggiormente ruvidi.

Quali sono le caratteristiche principali della stampa offset?

La stampa offset si contraddistingue perché ti garantisce vari elementi interessanti che la rendono pienamente funzionante e versatile. Ecco alcune delle caratteristiche principali che contraddistinguono questa modalità e fanno in modo che possano darti una grossa mano per numerosi processi.

  • Prima di tutto, va sottolineata la sua elevata resa cromatica, che ti permette di creare opere sorprendenti anche in condizioni complicate; un successo dovuto ad un alto grado di definizione.
  • I prodotti stampati hanno un costo notevolmente inferiore rispetto al solito; tutto ciò perché hai la chance di stampare tantissime copie con le stesse lastre senza che queste ultime subiscano alcuna usura.
  • Puoi così ottenere un risultato perfetto senza troppi sforzi, grazie ad un’azione continuata che non presenta alcuna interruzione.

Quali pezzi compongono una macchina da stampa offset?

Una macchina da stampa offset che riesca ad assolvere i propri compiti al meglio è costituita da una serie di componenti ben precisi. Scopri insieme a noi quali sono nelle righe seguenti.

  • Il mettifoglio o sbobinatore è un apparecchio automatico che ti permette di smistare i fogli dalla tavola di immissione fino al gruppo di stampa, con un ruolo fondamentale per l’opera finale.
  • Il calamaio corrisponde al classico inchiostro ed è ovviamente essenziale per eseguire ogni stampa.
  • I rulli trasportatori ti servono per collegare il calamaio alla lastra e favoriscono il trasporto del relativo inchiostro, con la conseguente macinazione.
  • Il cilindro porta lastra contiene quel supporto efficace che convoglia l’inchiostro verso la proiezione su carta.
  • I grafismi e i contrografismi corrispondono rispettivamente alla porzione da stampare e a quella da non stampare all’interno della forma finale di stampa.
  • I rulli bagnatori ti servono per fare in modo che la lastra diventi bagnata.
  • Il cilindro porta-caucciù ti permette di avere a tua disposizione una forma di stampa mai usurata.
  • Il cilindro di compressione ti mostra la pressione da esercitare a seconda della carta e del suo naturale spessore.
  • L’uscita favorisce il raccoglimento conclusivo dei fogli e il loro spostamento a bordo di un’apposita pedana.

Quali sono le tipologie principali di macchine da stampa offset?

Come puoi facilmente vedere, il procedimento che si nasconde dietro l’azione di una macchina da stampa offset è davvero molto elaborato, con diversi passaggi che dovresti tenere attentamente d’occhio. Tuttavia, sappi che questo dispositivo può essere disponibile in diverse tipologie, tutte però con un unico obiettivo, ossia quello di mantenere la qualità di stampa sempre molto elevata. Innanzitutto, tali macchine sono suddivise in due famiglie principali:

  • le macchine a foglio, che si contraddistinguono per una vantaggiosa flessibilità di gestione e per una stampa di assoluto rilievo, anche se la loro manutenzione ha un costo elevato;
  • le macchine a bobina, che garantiscono un’ottima produttività e costi di gestione più bassi, ma con una perdita sensibile dal punto di vista della qualità complessiva.

Oltre a queste due tipologie, ne puoi utilizzare altre due meno diffuse, ma comunque con i loro punti di forza ben messi in vista:

  • la macchina da stampa waterless è generalmente alimentata a foglio o a bobina e non necessita di alcuna bagnatura della forma;
  • la macchina dylitho ti serve per la stampa di periodici e quella commerciale e funziona mediante un principio diretto, senza la presenza di alcun rullo a fare da intermediario.

Come si svolge la stampa offset?

A questo punto, non ti resta altro da fare che scoprire come effettuare la stampa offset, effettuando una serie di interventi ben precisi. Eccoli di seguito:

  • prima di tutto, la macchina fa in modo che l’inchiostro penetri all’interno del calamaio;
  • dopodiché, il suo percorso prosegue nei rulli macinatori;
  • la lastra tocca i rulli bagnatori, che convogliano l’acqua nella lastra e la fanno bagnare in modo che i grafismi possano risultare perfettamente visibili;
  • il movimento della lastra continua con il suo arrivo presso i rulli inchiostratori;
  • le immagini vengono condotte sul cilindro in caucciù;
  • il rullo in caucciù inizia a ricevere l’inchiostro necessario, riuscendo ad isolare l’acqua;
  • l’acqua proietta la stampa direttamente sul foglio finale.

Tutte queste azioni avvengono tramite un procedimento automatico, che puoi azionare schiacciando un comodo e semplice pulsante. In questo modo, hai a tua disposizione tutti gli elementi utili al fine di realizzare una stampa offset di primissima categoria, con composizioni di alto livello in ogni condizione possibile.

Perché scegliere questo procedimento di stampa?

La risposta è da individuare soprattutto sulle quantità di copie da stampare. L’offset è molto competitiva sulle alte tirature, rispetto ad altre tecniche di stampa, perché riesce in poco tempo a riprodurre molti soggetti.

Altro aspetto fondamentale è la possibilità di ottimizzare al meglio il formato di stampa del documento e scegliere anche su diversi tipi di carta e/o grammature.

In pratica se devo stampare pochi pezzi è meglio ricorrere alla stampa digitale. Se invece i pezzi da riprodurre sono molti e la qualità che si vuole ottenere di un certo livello… senza dubbi la stampa offest è l’ideale!

In Stampa Dal Web abbiamo due macchine dedicate alla stampa offset, Komori e KBA, in grado di rispondere a tutte le esigenze dei nostri clienti: scopri le nostre tecnologie di stampa offset!

Stampa, Tecnologie

Gli inchiostri BIO nella stampa

26 Luglio 2019
Inchiostri BIO - Blu Calamaio

Gli inchiostri BIO nella stampa

Sempre che spesso il mercato della stampa professionale ricerca soluzioni che siano meno incisive sull’ambiente e la cui gestione gravi meno sul budget. Uno degli elementi che grava maggiormente sul bilancio ecologico di questo settore sono gli inchiostri, perché soprattutto quelli con colori più brillanti e particolari vengono solitamente realizzati con sostanze che sono altamente nocive per l’ambiente e anche molto sospette per la salute umana.

Spesso nella formulazione degli inchiostri troviamo metalli pesanti, idrocarburi ed altre molecole organiche a rischio, difficili da smaltire sia come residui che come contaminanti su carta. Il problema si sviluppa su due fronti:

  • il primo è quello della produzione della stampa;
  • il secondo è lo smaltimento la carta, in particolare se patinata e trattata con vernici tradizionali, perché queste contengono sostanze tossiche.

La materia diventa difficile da riciclare e da gestire perché molto spesso i pigmenti non si decompongono, se non con processi che rendono impossibile il riutilizzo della polpa di carta o ne degradano enormemente le caratteristiche.

Gli inchiostri per stampa

Gli inchiostri di solito sono una sospensione oleosa di pigmenti in un medium relativamente volatile, il che rende già piuttosto complessa la produzione di materie prime non pericolose, perché spessissimo la velocità di evaporazione ed essiccazione si accompagna al rischio di incendio. Moltissimi degli inchiostri più diffusi hanno abbastanza acqua al loro interno da scongiurare tali problemi, ma l’impiego di idrocarburi e di altre molecole organiche non esclude del tutto il rischio.

Nella stragrande maggioranza dei casi i prodotti per stampa industriale contengono molecole di sintesi oppure metalli, sia come catalizzatore di reazione, sotto forma di residui, che come parte della molecola di pigmento. Per fortuna non tutti i metalli utilizzati in tipografia per la produzione dei colori sono tossici e soprattutto nel caso del nero, che comunque costituisce una buona percentuale dello stampato, sono relativamente poco presenti.

Ci sono moltissime soluzioni avanzate per inchiostri per tipografia che siano di origine biologica o comunque compatibili. Ad esempio è stata fatta molta ricerca e sviluppo per creare il nero da stampa a partire dalla soia e dal mais, e questi prodotti iniziano a fare parte dei cataloghi e ad essere apprezzati dai tipografi per la qualità e densità del nero.

Molti degli inchiostri prodotti con derivati di queste pianta raggiungono ormai un livello di qualità eccellente e si prestano ottimamente per le applicazioni industriali. Questo significa che la loro densità e la velocità di essiccazione li rende compatibili con gli ugelli delle macchine da stampa seriale, dopo che sono stati eliminati i problemi di viscosità che i primi prodotti potevano in alcuni casi aver manifestato.

Esistono anche versioni con un costo decisamente invitante, bisogna infatti considerare l’economia di scala, adatti per applicazioni domestiche sulle comuni stampanti laser e a getto di inchiostro.

I medium

La soia però non è l’unico fronte su cui si è lavorato, perché anche il medium, cioè la parte destinata a evaporare e a fissare il pigmento sulla carta senza alterarne la qualità al tatto, ha subito una evoluzione particolare.

Molto diffuso infatti adesso è l’uso di lattato di etile, una molecola atossica che non lascia traccia in seguito alla stampa e che soprattutto permette uno smaltimento sicuro. Si tratta di un composto organico di origine biologica relativamente poco stabile, ma con un tempo di degradazione molto più lungo di quello previsto per un comune stoccaggio in magazzino di un contenitore di inchiostro per stampa professionale.

Il motivo per il quale questa molecola ha avuto successo è da ricercarsi nella sua qualità come medium per pigmenti e per il fatto che non è necessario un trattamento particolare per scindere questa molecola. La degradazione avviene con un processo biologico molto simile a quello impiegato per il compostaggio dei comuni rifiuti organici, anche se ovviamente deve essere fatto in ambiente controllato. Il residuo successivo alla scissione della molecola complessa è atossico e non richiede trattamenti di sicurezza particolari.

Il risultato della stampa è ottimo del tutto simile a quello che si o terrebbe con altri medium tradizionali, quindi anche per un investitore la compensazione dei costi è più che ragionevole, se si considera come parte integrante lo smaltimento dei residui.

I pigmenti bio

Già in passato moltissimi pigmenti venivano ottenuti con lavorazioni di prodotti di origine naturale, biologici o inorganici a seconda del colore. Infatti questi erano gli unici disponibili sul mercato e di conseguenza quelli più studiati. Infatti a tutt’ora molti colori usati in stampa, specie quella artistica, per questioni tradizionali, vengono comunemente estratti da piante e più di rado da prodotti di origine animale anche se per motivazioni etiche si tende ad evitare la via dello sfruttamento.

Ovviamente un inchiostro prodotto a partire da estratti naturali con criteri moderni, che ne alterano il pH a l’aggressività nei confronti della carta, non presenta particolari problemi di tossicità ed anche se i residui possono essere abbastanza complessi da gestire è comunque più semplice stoccarli e destinarli al trattamento in impianti specializzati.

Per essere compatibili con l’ambiente gli inchiostri utilizzano solo una quantità limitata di prodotti di origine minerale e metalli, che sono stati scelti in base alla combinazione dell’effetto cromatico vivido che hanno le molecole complesse che li contengono e della loro atossicità.

Gli inchiostri bio non devono contenere tracce di metalli pesanti come il piombo, il cadmio e il cromo, che sono estremamente tossici e incompatibili con le moderne politiche ambientali.

Ci sono molte spinte da parte dell’Europa per ridurre al minimo l’impiego di questi materiali, prima della loro messa al bando definitiva, perché purtroppo si è evidenziato nel tempo come sia del tutto illusoria la possibilità di introdurre cicli virtuosi di recupero per i loro composti, perlopiù per questioni legate alla scarsa convenienza economica e al rientro ridotto dell’investimento.

Si tratta infatti di metalli la cui vita industriale viene progressivamente ridotta dalle politiche comunitarie in materia ambientale, fortunatamente sempre più restrittive. Questo naturalmente ha portato i principali produttori di stampanti e dispositivi per tipografia avanzata ad iniziare un percorso di progressiva conversione delle macchine, introducendo versioni multi standard e creando così un meccanismo virtuoso di abbandono delle vecchie in favore di quelle compatibili.

La convergenza con chi invece produce inchiostri che siano perfettamente identici, se non migliori di quelli classici, inoltre ha velocizzato il processo, spingendo sempre più grafici e tipografi ad optare per le nuove vie, mossi anche dalla possibilità di accedere ad agevolazioni relative alle basse emissioni di residui nel corso delle lavorazioni.

In Stampa Dal Web siamo da sempre attenti all’ambiente e siamo al passo con i tempi: scopri le nostre tecnologie di stampa e come stampiamo i nostri fogli macchina per altre tipografie.

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Nasce il blog Blu Calamaio

19 Giugno 2019

Blu Calamaio è un blog pensato per condividere idee, esperienze, novità inerenti il mondo della grafica, pubblicità, fotografia, illustrazione, stampa e molto altro…

Blu Calamaio è un progetto di Stampa Dal Web, sito di stampe online che unisce oltre 30 anni di esperienza nella stampa e legatoria, capace di ritagliarsi il proprio spazio tra gli stampatori online italiani.

Di cosa parleremo

Tanti saranno gli argomenti proposti e trattati sia in modo approfondito e tecnico sia più semplice, per rispondere a diverse esigenze da parte di professionisti e neofiti.

Il blog Blu Calamaio non è solo pensato PER i professionisti ma è fatto DA professionisti. Una parte degli articoli saranno infatti scritti da professionisti che, in prima persona, porteranno la loro esperienza e condivideranno i propri lavori, pensieri, considerazioni.

Gli argomenti da trattare sono potenzialmente infiniti e, per cercare di darci delle priorità e un ordine, abbiamo creato delle prime categorie dentro le quali raggruppare mondi tra loro affini.

Di certo con il tempo questi temi cresceranno e cercheremo di dare sempre il giusto risalto e visibilità a tutto.

Partiamo quindi parlando di Stampa, di Illustrazione, di Fotografia, di Pubblicità, di Colore. Una sezione sarà dedicata al Come Fare mentre un’altra verrà arricchita da alcune Scuole di Grafica italiane, per dare una vetrina e uno spazio a chi forma i giovani professionisti di domani!

Perchè “Blu Calamaio”?

Blu perchè il blu è uno dei tre colori primari, è il colore del cielo quando è sereno ed è il colore che trasmette sicurezza e fiducia.

Calamaio per due motivi: primo, perché nella stampa offset l’inchiostro inizia il suo percorso proprio passando nel calamaio, primo di una serie complessa di passaggi che portano alla stampa; secondo, perchè il calamaio contiene l’inchiostro (per mezzo di una penna o del calamo – un pezzo di canna o giunco con un’estremità appuntita), che è il segno, il tratto alla base di tutto…

Se t’interessa diventare un autore di Blu Calamaio sarà un piacere poter ricevere spunti e suggerimenti. Scrivici  per proporre il tuo contributo!