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Cos’è e Com’è fatto un Roll-up

8 Giugno 2022
Roll-up - Blu Calamaio

Cos’è e com’è fatto un Roll up

Un roll-up è un espositore avvolgibile, ossia una struttura che integra un banner pubblicitario in pvc e una base all’interno della quale il telo può essere riavvolto.

Sul banner si stampano solitamente contenuti promozionali, come ad esempio il manifesto di una mostra, la locandina di uno spettacolo teatrale, lo slogan di una campagna pubblicitaria o il logo e il nome di un’attività commerciale. Una volta srotolato, il banner si regge senza bisogno di essere appoggiato a un muro o a un’altra superficie grazie un telaio autoportante.

Sia il banner che la struttura possono essere realizzati in vari materiali, che naturalmente influiscono su numerosi aspetti: il peso, la resistenza, la trasportabilità, l’aspetto estetico e molti altri.
Per il banner, tra i materiali più usati e affidabili vi è il PVC, che garantisce una durata e una resistenza notevoli senza gravare troppo sul costo del prodotto finale.
Non a caso, questo è il materiale scelto da Stampa Dal Web per la propria offerta di roll-up, che vengono realizzati con teli da 510 grammi. Anche la grammatura del supporto, infatti, è importante.
Un telo troppo leggero potrebbe offrire troppa poca resistenza agli urti e agli strappi, mentre uno eccessivamente pesante potrebbe risultare scomodo da riavvolgere e da trasportare.

Invece, per quanto riguarda i materiali della base e della struttura di sostegno, solitamente viene impiegata una combinazione di elementi plastici e metallici, in primo luogo l’alluminio. Questo garantisce leggerezza e allo stesso tempo stabilità al roll-up. Nel caso degli espositori di Stampa Dal Web, inoltre, la base è sempre dotata di piedini stabilizzanti, che migliorano l’aderenza al terreno e la solidità della struttura.

I vantaggi di un Rollup

Alla luce di quanto visto finora, è chiaro che i roll-up presentano alcuni punti di forza che possono dimostrarsi cruciali nella promozione della propria attività, di un prodotto o di un evento nello specifico.

In particolare, il vantaggio principale di un roll-up, che risulta dall’insieme delle caratteristiche elencate precedentemente, è senz’altro la sua grande praticità.
Quando non è avvolto nella base, infatti, l’insieme di banner e struttura autoportante è decisamente compatto e leggero e questo permette di spostare facilmente e frequentemente il roll-up stesso e, quindi, il contenuto promozionale che esso mostra.
Inoltre, la grande resistenza dell’espositore avvolgibile e la sua capacità di reggersi senza un supporto esterno permettono di esporlo in qualunque posizione e con condizioni atmosferiche variabili.

Alla luce di queste caratteristiche, i roll-up sono pratici anche perché possono essere utilizzati più volte senza deteriorarsi. Addirittura, se dopo un primo acquisto si desidera cambiare il proprio messaggio promozionale, si può decidere di acquistare solamente un nuovo banner e installarlo sulla base già comprata in precedenza.
Non a caso, tra le varie opzioni di personalizzazione selezionabili al momento dell’acquisto, Stampa Dal Web offre anche questa possibilità. In virtù di ciò, un roll-up è anche una scelta economicamente conveniente per qualsiasi campagna promozionale.
Riutilizzabile, resistente e facilmente modificabile, preso singolarmente presenta un costo naturalmente maggiore rispetto a un manifesto su carta ma nel lungo periodo può risultare una scelta decisamente economica.
In particolare, su Stampa Dal Web gli espositori avvolgibili sono offerti a un prezzo concorrenziale ed è possibile ottenere facilmente anche dei preventivi personalizzati.

Tuttavia, la praticità e la convenienza sarebbero inutili se i roll-up non presentassero anche un altro punto di forza essenziale: la grande qualità visiva della stampa sul banner. Questa si deve a diversi fattori. In primo luogo, un espositore avvolgibile solitamente presenta una superficie utilizzabile piuttosto ampia, dove loghi, disegni, grafiche e scritte possono trovare molto più spazio rispetto a un volantino o a una locandina.
Stampa Dal Web, ad esempio, offre espositori avvolgibili che, una volta aperti, presentano dimensioni che variano dagli 85×200 centimetri ai 100×200 centimetri. Si tratta, dunque, di un’area ben maggiore rispetto a quella di una tradizionale locandina o manifesto.

Inoltre, una stampa di qualità su un supporto in PVC garantisce immagini nitide, dettagliate e piacevoli alla vista, con colori sgargianti e scritte ben leggibili. In questo, naturalmente, è essenziale scegliere un servizio di stampa di qualità e Stampa Dal Web si impegna per offrirlo al meglio da oltre trent’anni.
L’azienda, infatti, è attiva da più di tre decenni nei settori della tipografia e della legatoria ed è ormai un punto di riferimento specialmente per i servizi di stampa accessibili direttamente online.
Non a caso, i roll-up pubblicitari di Stampa Dal Web sono prodotti molto apprezzati da chi li acquista, come dimostrano le decine di ottime recensioni raccolte negli anni. Inoltre, va sottolineato come il servizio di stampa del file sia totalmente incluso nel prezzo del roll-up.

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Origine della brossura e alcuni cenni storici

3 Aprile 2022
Origine della Brossura e Cenni Storici

Origine della brossura e alcuni cenni storici

La parola brossura deriva proprio dal francese brochure. I primi significativi miglioramenti nei processi di stampa risalgono ai primi anni del Novecento grazie all’introduzione di macchine da stampa a vapore. La Germania e il Regno Unito si distinsero da subito per la diffusione di libri tascabili. Questo esperimento però fu interrotto dal secondo conflitto mondiale.

Il dopoguerra ha generato una rivoluzione in tutti i settori produttivi grazie alle nuove tecnologie, soprattutto in ambito tipografico. I tascabili in questo periodo erano più economici e facilmente reperibili. La stampa delle mappe geografiche per i militari divennero a quattro colori, i soldati stessi ricevettero moltissimi libri tascabili della Armed Services Editions.

Attraverso la diffusione di questi nuovi strumenti di divulgazione, il sapere riuscì a raggiungere le masse, le quali tra le altre cose, iniziarono a frequentare l’università e i libri rappresentarono l’accesso aperto alla conoscenza. Questa opportunità rappresentò una minaccia per i ricchi, poiché la conoscenza ormai era a portata di tutti.

Per quanto riguarda la legatura in brossura, questa si distingue in quattro principali tipologie, che si sono sviluppati nel corso degli anni. Oltre alla brossura fresata ci sono:

  • brossura a filo refe: in cui le segnature, o pagine, sono cucite a blocchi per mezzo di un filo di cotone, lino, canapa o sintetico, e successivamente vengono incollate sul dorso;
  • brossura a punto metallico: in questo caso, un unico blocco di fogli viene unito alla copertina con uno o due punti metalli, detti anche graffette, lungo la piega; questo metodo di rilegatura, a oggi, è raramente utilizzato e le graffette sono posizionate nel margine dei fogli.; si utilizzano in particolare nella realizzazione di opuscoli e cataloghi composti da poche pagine;
  • brossura a spirale e ad anelli, in metallo o in plastica, impiegati per le schede e brochure.

Stampa Dal Web e i servizi offerti

Stampa Dal Web è una tipografia che da oltre trent’anni è un punto di riferimento nel settore dei servizi di stampa online, grazie alla solida esperienza sia in ambito tipografico che nella legatoria. In particolare, l’azienda lavora nel mondo b2b e i suoi principali clienti sono le agenzie pubblicitarie e grafiche, freelance, rivenditori ecc.

A differenza degli altri stampatori online, Stampa Dal Web offre per ogni ordine dei servizi gratuiti, come: la spedizione sul territorio nazionale, controllo del file prima della stampa finale, spedizione anonima del pacco, servizio di assistenza clienti per qualsiasi segnalazione pre e post vendita.

Il servizio di assistenza clienti è disponibile per dare supporto sull’acquisto di ogni prodotto così come le brochure rilegate in brossura.
Sul sito ufficiale di Stampa Dal Web sono disponibili tutti i contatti telefonici e social, per comunicare con lo staff e richiedere informazioni circa i nostri servizi.

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Online il nuovo sito Stampa Dal Web!

14 Dicembre 2021
Stampa Dal Web

Dal 6 dicembre è online il nuovo sito di Stampa Dal Web!

È un po’ di tempo che non ci vediamo su BluCalamaio… Il covid-19 ha impattato su tutti noi e ci ha costretti a focalizzarci sul business primario, ovvero Stampa Dal Web.
In questi ultimi 18 mesi abbiamo lavorato sodo per rendere il sito Stampa Dal Web ancora più semplice e intuitivo.
Abbiamo semplificato il catalogo prodotti, ridisegnato le categorie, individuato nuovi prodotti.
Il processo d’acquisto è ancora più chiaro.
E troverai nuovi servizi innovativi.
Il tutto con l’obiettivo di offrire la migliore esperienza d’acquisto. Sia da mobile sia da desktop/laptop.
Restano i punti di forza Stampa Dal Web che ti invitiamo a toccare con mano:
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Per ogni informazione o preventivi personalizzati, il nostro Customer Care è a tua disposizione:
Buona Stampa, con Stampa Dal Web!
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Il lavoro di legatoria e confezionamento

31 Agosto 2020
Origine della Brossura e Cenni Storici

Il lavoro di legatoria e confezionamento, cosa c’è dietro: tempi, problematiche e realizzazioni.

Siamo abituati, ogni giorno, a sfogliare libri dalle copertine più belle e disparate, rigide e non, alcune più ricercate e particolari di altre, ma ci siamo mai chiesti cosa c’è dietro al mondo della legatoria? Cosa si intende con questo termine? Quanto tempo è riservato al confezionamento?
Cerchiamo, insieme, di scoprire alcuni dei segreti legati al lavoro della legatoria.

Il lavoro di Legatoria e confezionamento

Oggi siamo soliti indicare con la tecnica di legatoria tutti i processi che si susseguono alla stampa di un libro, dal momento della composizione dell’oggetto stesso, alla plastificazione fino al prodotto finito.
In realtà, tutti questi procedimenti hanno termini ben specifici per i differenti step che vanno a rappresentare. Infatti, l’arte di rilegare i libri è la penultima operazione. Questa, si serve degli stampati e li trasforma nei libri o cataloghi o riviste che, ogni giorno, leggiamo nelle nostre case o che utilizziamo per studiare e apprendere nuove informazioni.
Penultima, perché? L’ultima fase è quella che si definisce del confezionamento, importante come tutte le altre fasi precedenti. La scelta di un tipo di legature, piuttosto che di un altro, va a determinare la qualità dell’esito finale.

I processi: come si arriva alla legatura?

Se vogliamo scoprire quali sono i tempi e le problematiche connesse alla legatoria, è necessario conoscere tutte le fasi che concorrono alla realizzazione di un prodotto finito, rilegato e confezionato. Ogni lavorazione possiede delle proprie tempistiche e caratteristiche.
Vediamo quali sono.

La Verniciatura.

La verniciatura può essere considerata il passaggio successivo alla stampa. In linea di principio è così, anche se oggi avviene tutto attraverso macchinari specifici. In ogni caso, la fase della verniciatura, avviene utilizzando un supporto sul quale viene eseguito lo scritto. Questo meccanismo prende il nome di litografia e, dunque, si può affermare che la verniciatura dei fogli avviene in questo modo, servendosi, però, anche di forni sulle macchine da stampa.
Questi hanno lo scopo di essiccare il colore e, quindi, di ridurre i tempi. Oltre ad una funzione puramente estetica, questa fase è importante anche a livello di protezione, in quanto tende a salvaguardare il materiale sulla quale viene trasferita.

La Plastificazione.

La fase successiva consiste nell’unione della carta con una pellicola di plastica al fine di proteggere e curare maggiormente l’aspetto. Questa fase prende il nome di plastificazione e può essere compiuta su un lato oppure entrambi.
In passato, questo accoppiamento avveniva in modo manuale: si legava il foglio alla pellicola adesiva. Questo veniva inserito tra due lamine per essere pressato e portato ad alte temperatura. Non a caso, fino a qualche anno fa si parlava di plastificazione a caldo. Oggigiorno, invece, si utilizzano plastificazioni senza solventi. In questo modo, l’obiettivo è quello di ridurre l’inquinamento.
A tal proposito, esiste anche un tipo di plastificazione definita ad acqua. Attraverso questo procedimento viene utilizzata una colla acquosa, la quale richiede dei tempi prolungati e la disponibilità di forni per l’essiccazione.

La Goffratura.

Si definisce goffratura il processo attraverso il quale si imprime un disegno a rilievo. Nel mondo della legatoria, questa funzione viene utilizzata, soprattutto, per ricoprire scatole o per copertine di libri ricercati e importanti.

Il taglio.

Come abbiamo detto, la verniciatura non è proprio la fase iniziale di questo processo che porta al prodotto finito. Essa, probabilmente, può essere anticipata dal procedimento del taglio. Dopo la stampa, il foglio di carta può avere la possibilità di essere suddiviso.
Si può parlare di taglio di spartitura e di rifilo. Il primo avviene all’inizio e permette la suddivisione del foglio appena stampato. Il taglio di rifilo, invece, si mette in atto nel momento della rifinitura della carta stampata.

La piegatura e la raccolta.

Per un’ottima piegatura è necessario prendere in considerazione la grammatura della carta, e la sua rigidità. Successivamente, si passa a quella che viene definita raccolta. Questa fase si pone l’obiettivo di unire il materiale piegato, ad esempio i fogli, attraverso una sequenza prestabilita per essere pronti finalmente alla legatura.

La legatura.

In questa fase si legano le pagine di un libro affinché si realizzi il prodotto finito. Vediamo quali sono i sistemi di legatura.

Punto metallico.

Si definisce punto metallico il sistema di legatoria attraverso il quale il libro da comporre e creare viene unito, sul retro, da uno o più punti metallici. Questa tecnica, però, è ideale per legare un numero limitato di fogli. Non risulta il metodo migliore per la realizzazione di un libro costituito da tanti fogli in quanto potrebbe arrecare danni al dorso del libro.

Fresatura.

Questo sistema prende il nome dalla tecnica con la quale si intende il taglio attraverso una specifica macchina dal nome fresa. Sulla parte tagliata del foglio, viene posata della colla con lo scopo di unire le pagine e dare vita ad un libro.

Filo refe.

In questo caso, siamo difronte ad una vera cucitura, in quanto le segnature, prima raccolte, vengono unire prima singolarmente e poi tra loro, attraverso un filo di tessuto. In questo modo si verrà a creare il manuale richiesto. Il filo, che viene impiegato per questa legatura, è molto resistente dato che viene realizzato attraverso l’unione di più capi.

Spirale.

Un sistema di legatura molto diffuso, soprattutto tra gli studenti universitari, è conosciuto sotto il nome di spirale. I fogli vengono tagliati e presentano dei fori sul proprio bordo. Questo perché verrà inserito un supporto che ha la forma di spirale. Esse possono essere in metallo o, più comunemente, di plastica.

Problematiche

Attualmente, il mondo della legatoria e del confezionamento sta subendo sempre di più un calo, in quanto è la tecnologia digitale la vera padrona di questo periodo, e di tutti quelli che verranno.
Le aziende preferiscono munirsi di macchine così da ridurre i costi per il personale e la manodopera. Nonostante questa situazione di instabilità, c’è ancora, seppur in una misura molto ridotta, chi riesce a sopravvivere perché ha dalla sua parte la forza interna.
Le attuali aziende di legatoria non possono più considerarsi come la piccola bottega di artigiani dove il cliente si reca, ma il loro punto di forza dev’essere l’efficienza, la quale può derivare solo da una forte organizzazione interna in grado di organizzare, in modo corretto, il proprio lavoro. A questo, si devono, però, aggiungere le idee innovative che il legatore deve saper proporre.

Scopri Stampa Dal Web, da oltre 30 anni esperti di tipografia e legatoria.

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Brossura Fresata e a Filo Refe: cosa sapere sulle differenze e utilizzi

3 Giugno 2020
Brossura Fresata e a Filo Refe Blu Calamaio

Attraverso questo articolo cercheremo di analizzare nel dettaglio le caratteristiche di due principali tipologie di brossura: la brossura fresata e quella a filo refe.

Ci sono diversi metodi per rilegare i testi. Molto dipende dalla tipologia di testo che si ha a disposizione: questo incide sulla metodologia di rilegatura da effettuare.

La brossura nasce nel diciassettesimo secolo, ma solo due secoli dopo inizia a diffondersi nei Paesi europei e in tutto il mondo. Quindi è ormai da molto tempo che risulta essere una delle tecniche più utilizzate di rilegatura, che si adatta a testi di un certo spessore garantendo degli ottimi risultati.

La brossura fresata

Partendo dalla prima tipologia, possiamo dire che si adatta bene a testi con uno spessore superiore ai 2 o 3 millimetri. In particolare attraverso la brossura fresata il libro viene rilegato unendo la copertina con il resto del testo, ossia l’insieme dei fogli che lo costituiscono. Ovviamente questa tipologia di rilegatura, così come le altre, non permette solo di unire la copertina con le pagine, ma rende più facile la lettura a chi utilizza questo prodotto, in quanto gli viene data una forma e una compattezza che accrescono la fruibilità.

Essa è conosciuta anche con il nome di brossura a colla, utilizzata come già accennato, per rilegare testi ma anche riviste e cataloghi che abbiano un numero almeno 32 facciate e meno di 150 pagine.
Ora vediamo nel dettaglio come vengono unite tra di loro le pagine.
Viene utilizzata una particolare colla, che può essere sia poliuretanica che elastica. Successivamente, per la giusta applicazione della colla, è necessario utilizzare una fresa per tagliare le segnature sul dorso e cospargerle di colla in modo da unirle alla copertina. Ci sono due tipi di lavorazioni che si possono effettuare utilizzando la fresa, la grecatura (anche detta solcatura) e la fresatura (anche chiamata rifilatura).

La grecatura prevede la solcatura e rifilatura dei fogli. Sia che si parli di brossura grecata, che di brossura fresata, o a colla, si intende sempre la stessa cosa. In ogni caso l’obiettivo è quello di fare in modo che il dorso dei fogli sia irregolare così che sarà più semplice riuscire a far penetrare la colla nel punto prefissato, garantendo una maggiore resistenza e durevolezza.

Si tratta cioè di rilegature che permettono un elevata efficacia per quanto riguarda pubblicazioni con meno di 150 pagine. La brossura fresata non richiede una spesa elevata e garantisce brevi tempistiche.
Tuttavia, come già accennato, si tratta di una metodologia che si adatta non solo ai libri ma anche alla stampa di brochure (soprattutto quelle con un contenuto molto ricco), testi scolastici, cataloghi e riviste di ogni genere.
Anche se avete intenzione di laurearvi e dovete rilegare la vostra tesi e avete a disposizione poco tempo, potrete decidere di optare per la brossura fresata che risulta veloce ed economica.

La brossura a filo refe

Altra tipologia di rilegatura è la brossura a filo refe, che non si differenzia molto da quella fresata, infatti entrambe prevedono una serie di fasi identiche come la stampa delle pagine, la piega e l’intercalazione delle segnature.
Nella brossura a filo refe però si utilizza una tecnica che prevede di cucire le segnature per unirle e averle un blocco unico. La cucitura può essere fatta utilizzando varie tipologie di fili che possono essere in lino, cotone o anche sintetiche. Tutte infatti hanno lo scopo di mettere insieme e unire tra loro le pagine.

Una differenza molto importante rispetto alla brossura fresata è che questo tipo di rilegatura si adatta meglio a pubblicazioni che abbiano più di 150 pagine e che rientrino nel range dei 150 grammi circa.
Con la brossura a filo refe non riscontrerete problemi legati all’apertura delle pagine e potrete essere certi della durevolezza del prodotto. Altro aspetto da tenere in considerazione è che il prezzo di questa tipologia di rilegatura è un po’ più elevato.

I costi lievitano ulteriormente se la scelta dei fili per la rilegatura ricade sulla seta, e non sui classici cotone e lino. Ovviamente così come l’utilizzatore si troverà a pagare un prezzo più elevato, allo stesso tempo riscontrerà anche un incremento notevole della qualità. Quindi se si ha intenzione di avere un prodotto di alto livello, che sia resistente al tempo e che non si rovini con l’eccessivo utilizzo, questa può essere sicuramente la scelta giusta.
Il fatto che la rilegatura venga realizzata in maniera artigianale è sicuramente un fattore rilevante, che dà sicurezza e attenzione verso il prodotto.

Se si ha a che fare con utilizzatori o persone che preferiscono una tecnica professionale e molto accurata che garantisca eccellenza anche in testi più voluminosi, è certamente la tecnica più adatta alle loro esigenze.

Quindi ricapitolando se volete un testo particolarmente pregiato, un portfolio da designer o grafico professionista, dei cataloghi aziendali molto corposi, sketchbook da illustratore o infine una graphic novel, la brossura cucita a filo refe è perfetta per questo.
Bisogna però sottolineare come tutti questi vantaggi portino ovviamente a tempi più lunghi di realizzazione, non si adatta quindi alle esigenze di chi ha bisogno di un prodotto rilegato in poco tempo.

Entrambe le tecniche, rilegatura a brossura fresata e a filo refe, si concludono con la scelta della copertina da aggiungere al testo. Questa può avere un peso che varia dai 250 ai 350 grammi (quindi un peso importante) e può essere plastificata in modo da avere una durata maggiore.

Attraverso questo articolo abbiamo avuto modo di confrontare due diverse tecniche di rilegatura, cercando di sottolineare le caratteristiche principali che possono portare un consumatore a scegliere l’una rispetto all’altra. Possiamo concludere dicendo che se disponete di un budget più ridotto e il testo che intendete rilegare non è molto corposo (con meno di 150 pagine) allora potrete optare per la brossura fresata. Se invece il vostro budget è più elevato e volete un prodotto molto professionale, di elevata qualità che si adatta a testi voluminosi, allora la scelta più sensata è la brossura a filo refe.

Visita Stampa Dal Web per conoscere le varie soluzioni per di rilegatura tra cui la brossura fresata e la brossura a filo refe!

Carte

Le Carte Patinate e le Carte Uso mano nei Progetti Grafici

11 Marzo 2020
Carte Patinate e Carte Usomano | Blu Calamaio

Tra le tante tipologie di carte a cui è possibile rivolgere le proprie attenzioni vediamo due tipologie principali: le carte patinate e quelle uso mano

Quando si cerca di scegliere la carta giusta per il proprio progetto grafico sopraggiungono spesso numerosi problemi e difficoltà. Le tipologie di carte, in effetti, sono davvero tantissime e non si sa proprio che tipo di carta scegliere tra le molte presenti sul mercato.
In effetti, scegliere la giusta carta rappresenta sicuramente la chiave per realizzare un ottimo progetto grafico creando quindi un una perfetta locandina, una brochure o qualsiasi altra cosa.

Carte patinate nei progetti grafici? Ecco perché usarle

Chiariamo subito: ci sono due tipologie di carte patinate create appositamente per realizzare i progetti grafici, ovvero le patinate opache e quelle lucide.
La carta patinata opaca viene ottenuta da un gran ventaglio di fibre riciclate di alta qualità. Come puoi ben intuire, la qualità delle fibre da cui viene ottenuta questa tipologia di carta è direttamente responsabile anche della qualità della carta stessa.

In alternativa tale carta può essere ottenuta anche dalla pasta di legno e in genere è tra le carte maggiormente impiegate per un uso prettamente professionale. Tale carta patinata esternamente dà la possibilità di avvalersi di alcune ottimali caratteristiche relative alla resa dei colori oppure alla luminosità.
In genere si può trovare questo tipo di prodotto in varie grammature che spaziano da 90 grammi fino a 350 grammi. Si tratta di una delle carte più indicate in assoluto per tutto ciò che riguarda lo svolgimento dei vari progetti grafici proprio per via della resa dei colori fornita.

E per quanto riguarda la carta patinata lucida? In questo caso le caratteristiche sono molto simili alla carta patinata opaca, con una sola differenza che, come si può ben capire, riguarda la tipologia di patinatura. Quest’ultima è più trasparente oltre che sottile e quindi meno coprente. Dal canto suo questo conferisce alla carta una resa di colori leggermente minore, ma permette comunque di creare degli ottimi progetti grafici.

Entrambe le carte sono comunque quasi uguali per tutto ciò che riguarda i formati e la grammatura. Per questo spesso vengono usate in sostituzione l’una dell’altra oppure vengono addirittura combinate.
A tutto questo si aggiunge anche un’altra tipologia di carta patinata. Parliamo di patinata satinata, che include un lato liscio mentre l’altro è ruvido.

Considera che per realizzare i pieghevoli, le copertine di periodici e gli opuscoli potrai affidarti a un’aumentata resistenza di una carta patinata preferibilmente lucida dalla grammatura compresa tra i 170 g e i 300 g.

La carta usomano nei progetti grafici

Parlando delle varie carte non ci si può dimenticare di tutto ciò che concerne le carte usomano. Queste vengono spesso usate per tutto ciò che riguarda le stampe editoriali e vengono apprezzate soprattutto per via della loro porosità.

Prendendo una carta di questo genere tra i polpastrelli delle dita potrai facilmente percepire quei pori presenti sulla superficie della carta. Proprio grazie alla presenza di questi pori la carta usomano riesce ad assorbire bene anche tantissimo inchiostro ed è per questo che essa viene considerata come molto versatile, il che la rende anche perfetta per creare progetti legati ai libri, ai manuali d’istruzioni e così via.

Le carte con una grammatura maggiore sono ideali per i vari file fotografici, ma anche per tutto ciò che riguarda la possibile stampa di progetti grafici come i depliant e le brochure. Sappi che se scegliessi una carta con una grammatura maggiore i colori che riuscirai a ottenere saranno più vividi e brillanti, i contorni delle immagini che vi posizionerai saranno maggiormente definiti e potrai anche accentuare maggiormente tutti i dettagli.

Che tipo di carta scegliere?

Non esiste una risposta univoca a questa domanda considerando che tutto dipende dall’uso che se ne farà. Per scegliere della buona carta per realizzare dei progetti grafici bisogna conoscere i fattori come lo spessore, la grammatura, la resistenza e preferibilmente anche le varie proprietà di tutti i tipici di carta tra cui bisogna eseguire la scelta.

Scegliere la carta in modo oculato e preciso ti darà la possibilità di creare un progetto grafico che sia in linea con le tue aspettative e anche con le tue esigenze in merito. Per un approccio ancora più professionale potresti procurarti uno specifico campionario da sfogliare.

Il resto verrà sicuramente con l’esperienza e potrai capire più velocemente che tipo di carta scegliere per un progetto in particolare scendendo nei dettagli specifici. Questo ricordandoti che non sempre la carta che costa di più è quella di qualità più alta. Considera che nella maggioranza dei casi dovrai scegliere la carta in relazione al lavoro che farai: ne deriva che il costo è l’ultimo fattore a cui devi prestare attenzione.

Per il resto, ricordati comunque che lavorando in questo ambito, con le varie tipologie di carte alla mano, potrai capire tu stesso perché vale la pena affidarti alle carte patinate per alcuni progetti e a quelle usomano per gli altri.

Advertising, Pubblicità, Stampa

Il packaging come strumento di vendita e brand awarness

12 Febbraio 2020
Packaging e Brand Awarness | Blu Calamaio

La progettazione del packaging è un momento fondamentale per marketing e comunicazione.

Nella vendita di un prodotto tutto ha inizio a partire dalla scelta del packaging. Non si tratta di un elemento secondario, bensì di una parte importantissima che caratterizza un prodotto e lo distingue da altri.
Per certi versi potrebbe sembrare una cosa scontata e per altri, potrebbe apparire come qualcosa di poco influente.
In realtà non è affatto così.

La progettazione del packaging è un momento fondamentale, che si colloca alla base dei principi del marketing e della comunicazione.
Esso infatti funge da presentazione per ciò che è contenuto internamente, e come tale, per destare interesse e curiosità nel compratore deve possedere alcuni fondamentali requisiti.
Inoltre, tale passaggio oltre ad essere importante ai fini della vendita, serve anche ad incrementare la diffusione e la conoscenza del marchio. Il richiamo è a  quel fenomeno meglio conosciuto con un termine inglese, ovvero brand awarness, che in italiano viene letteralmente tradotto come consapevolezza del marchio.
Il raggiungimento di tali risultati gli permettono di distinguersi dalla concorrenza che commercializza gli stessi tipi di prodotti, inducendo i consumatori ad una scelta consapevole del prodotto che desideriamo vendere.

Quando nasce il concetto di packaging?

Il concetto di packaging risale a moltissimi anni fa.
Il primo prodotto ad essere imballato fu un sapone, grazie ad un’iniziativa da parte di un americano, Benjamin Babbit.
Prima di allora, esso veniva venduto a peso, ma da quel momento in poi, venne confezionato e suddiviso in singoli panetti, ognuno con una sua confezione, e destinati alla vendita.
Da un semplice imballaggio, l’involucro subì varie modifiche, fino a trasformarsi in qualcosa di caratteristico e specifico per quel determinato prodotto, che non apparteneva a nessun altro.
Oltre ad avere la funzione di proteggere quello che si trova al suo interno, il packaging serve anche ad informare l’acquirente in merito alle sue caratteristiche, all’azienda che lo produce o al modo in cui è stato realizzato, e molto altro ancora.

Con il passare degli anni e con l’incremento delle tecnologie di stampa, dei materiali, con l’evoluzione della scrittura e dei linguaggi, il packaging ha visto incrementare notevolmente la sua importanza.
A partire dall’Ottocento, è stato dato sempre più spazio al significato della tecnica del confezionamento, accompagnata dalla scelta delle immagini e dei messaggi giusti che si vogliono intenzionalmente veicolare.
Fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui queste pratiche sono state perfezionate sempre di più, includendo anche nuove metodologie e nuove strategie ad hoc.

Al giorno d’oggi, in un mondo in cui si pone sempre più attenzione al tema dell’inquinamento ecologico, molte aziende hanno deciso di organizzarsi e di aderire a diverse iniziative volte a modificare il loro sistema di packaging. Moltissimi stanno puntando sulla scelta di materiali che riducano quanto più possibile l’impatto ambientale.
A tal proposito si sono largamente diffusi gli imballaggi di carta e cartoncino riciclati, andando a sostituire quelli realizzati in plastica che risultano dannosi al pianeta.
Molti acquirenti sensibili a questo tema, ripongono la loro attenzione anche sulla scelta di questi piccoli dettagli, che però, fanno un’enorme differenza.

Come scegliere un packaging efficace?

Un packaging viene definito efficace quando riesce a catturare sin da subito l’attenzione del cliente, inducendolo ad acquistare quel prodotto senza esitazioni.
Per fare in modo che questo avvenga, è fondamentale che rispetti determinate caratteristiche.

Innanzitutto, esso deve servire per proteggere e preservare ciò che si trova internamente da eventuali danni, che potrebbero verificarsi durante il trasporto o in condizioni di conservazione non idonee, che potrebbero comprometterne la qualità, al momento in cui arrivano a destinazione.
Esso deve poi fungere da biglietto da visita del prodotto.
Deve fornire informazioni che riguardano, ad esempio, gli ingredienti utilizzati, le modalità di utilizzo e di riciclo, la data e il luogo di produzione e tutto ciò che potrebbe rivelarsi utile ai fini di una maggiore conoscenza dell’alimento o bevanda in questione.
Dopo aver adeguatamente rispettato questi primi due passaggi, è possibile proseguire, passando all’aspetto propagandistico.

Non dimentichiamo che il packaging è prima di tutto uno strumento essenziale di comunicazione. Come tale, deve mandare un messaggio chiaro e preciso che spinga la persona ad acquistare questo prodotto e non un altro.

Quindi, l’altro fondamentale passaggio si basa sull’originalità e sulla riconoscibilità di quel prodtto, che riguarda la scelta dei colori e delle immagini, della forma della confezione, la posizione delle scritte.
Tutti questi dettagli devono appartenere ad uno specifico brand e non devono essere simili a nessun altro presente in commercio.

Come incrementare la brand awareness?

Il principale obiettivo del marketing è l’aumento della brand awarness, che, come già accennato in precedenza fa riferimento al grado di conoscenza di un determinato marchio. Quindi, contribuisce ad un maggiore incremento delle vendite, perché spinge consapevolmente gli acquirenti ad indirizzarsi sulla scelta di un prodotto già testato, piuttosto che spingersi su qualcosa di incerto e non conosciuto.

Nel caso di grandi aziende, presenti da anni sul mercato, infatti, i consumatori sono in grado di riconoscere un brand anche solamente dal colore e dal logo, così come anche dalla forma della confezione.

Per questo motivo, è fondamentale incrementare la brand awarness. Questo può avvenire anche grazie alla diffusione di spot pubblicitari in televisione, sui social, nei cartelloni pubblicitari o tramite la diffusione di volantini.
In questo senso, assumono una notevole rilevanza anche gli sponsor, che sono presenti ad eventi sportivi, così come nell’era moderna, hanno un notevole impatto anche le influencer che lavorano sui social network, promuovendo la vendita di alcuni prodotti, arrivando in particolar modo ai giovani.

Concludendo, possiamo affermare che la scelta del packaging riveste un ruolo fondamentale all’interno delle strategie di marketing, che può davvero fare la differenza, se curato nel modo giusto per promuovere le vendite, catturando l’attenzione del consumatore.

Scopri le varie soluzioni di packaging di Stampa Dal Web: dagli espositori da banco ai portabottiglie alle scatole di cartone.

Come fare, Stampa

Personalizzare le Tovagliette di Carta per Ristorazione

31 Gennaio 2020
Tovagliette di Carta | Blu Calamaio

Le Tovagliette di Carta: la scelta dei supporti di stampa a disposizione

Cosa sono le tovaglia di carta personalizzabili e come utilizzarle

Nel campo della ristorazione l’attenzione ai minimi particolari può fare la differenza. Ogni accessorio utilizzato è anche uno strumento di comunicazione con i clienti.
Le tovagliette di carta rientrano tra questi: personalizzando le tovagliette, si è in grado di avere uno strumento di comunicazione, originale, innovativo e potente; inoltre, le tovagliette sono sempre sotto gli occhi dei clienti.
Personalizzare le tovagliette di carta per la ristorazione può permetterti di avere un’arma vincente in più per promuovere il tuo locale. Grazie a questo strumento potrai facilmente comunicare ai tuoi clienti i prodotti e i servizi che offri, o più semplicemente, pubblicizzare il tuo brand.

Le tovagliette di carta per la ristorazione si sposano perfettamente per qualsiasi tipo di locale: ristoranti, trattorie, pizzerie, bar, pub, b&b, hotel, mense, eventi gastronomici, yougurterie, gelaterie, enoteche, agriturismi e molti altri ancora.
Le tovagliette di carta personalizzabili si configurano quindi come un efficace strumento di marketing per la tua impresa: personalizzare una tovaglietta di carta non è una spesa eccessiva dal punto di vista economico, e questa scelta ti darà la possibilità di affermare e consolidare l’identità del tuo brand.

Possono anche essere utilizzate per sponsorizzare attività future all’interno del tuo locale, così da far conosce ai clienti le possibili offerte o eventi che si terranno; utilizzabili anche per fare pubblicità di singoli prodotti mirati, oppure come intrattenimento per i clienti, attraverso immagini divertenti, notizie culturali o piccoli passatempo e rompicapo. Le idee sono davvero molte, del resto puoi scegliere di applicare qualsiasi immagine sulla tovaglietta di carta, e personalizzarla in qualsiasi modo.

Quale carta scegliere per le tovagliette di carta?

Le tovagliette di carta personalizzabili si possono realizzare su diversi supporti di carta, ognuno di questi è in grado di regalare una caratteristica diversa al risultato finale. La scelta della carta per la realizzazione delle tovagliette per ristorazione è soggettiva: bisogna capire cosa si vuole comunicare e in quale modo, solo così si può sceglie il supporto di carta esatto per il progetto da realizzare.
Le stampe personalizzate vengono realizzate in larga parte su quattro tipi di supporti di carta:

  • usumano;
  • riciclabile;
  • carta paglia;
  • uso alimentare.

Questi supporti di carta si possono impiegare come sottopiatto per i commensali, riuscendo ad esercitare una duplice finalità.
Con questi strumenti, a prescindere dalla carta che sceglierai, riuscirai a garantire più eleganza e raffinatezza al tuo locale, dando quel tocco in più di originalità

La carta usumano per le tovagliette personalizzate

Le tovagliette di carta stampate su carta usomano sono una delle soluzioni migliori per i ristoratori, poiché una delle più economiche ma che regala un ottimo rapporto qualità/prezzo.
La carta usumano è il supporto più utilizzato per la stampa su carta; spesso si pensa che ciò dipenda solo dal motivo economico, ovvero i prezzi più modici di questo supporto, in realtà il risparmio non è l’unico motivo per cui viene scelta così tanto. La carta usumano, infatti ha il vantaggio di supportare bene i testi. Se si sceglie di inserire poche immagini all’interno della tovaglietta la carta usumano (anche detta normale), può essere quella ideale per la realizzazione del prodotto.
In generale la carta usumano si trova con grammature che vanno dagli 80gr ai 120gr (le più utilizzate).

La carta riciclabile: perché sceglierla

Le tovagliette realizzate con carta riciclabile sono prima di tutte rispettose verso l’ambiente. Il processo di riciclo della carta permette di abbattere i rischi di aumento della deforestazione e di ridurre il carico di lavoro delle discariche.
La carta riciclabile è un prodotto che sta sempre più migliorando negli anni in termini di qualità, comparandosi quasi perfettamente con la carta usomano “normale” su ogni aspetto.
Attraverso una tovaglietta personalizzata con carta riciclabile, riuscirai a comunicare al commensale, non solo ciò che stamperai e pubblicizzerà, ma anche che il tuo locale lavora per essere il più possibile eco-friendly, e tiene agli aspetti legati all’ambiente.

Carta paglia e carta ad uso alimentare per le tovagliette personalizzabili

Sono tante le tipologie di carta ad uso alimentare su cui su può stampare e personalizzare la propria tovaglietta per la ristorazione.
Questi tipi di supporti hanno molti vantaggi:

  • supportano meglio le temperature;
  • non si bagnano facilmente con i liquidi con oli;
  • la stampa su questi supporti è di qualità;
  • si sposano perfettamente per un uso alimentare.

Per realizzare la tua tovaglietta con carta paglia e carta ad uso alimentare, la spesa sarà leggermente più alta rispetto alla carta usumano e quella riciclabile, ma ne guadagnerai in qualità e resa del prodotto. Infatti, la carta paglia è una tipologia particolare di carta destinata all’uso alimentare: da un lato è rivestita da un sottile strato di polietilene, materiale ottimo per entrare in contatto con i cibi.

In conclusione, abbiamo visto come un oggetto banale come la tovaglietta di carta personalizzata assume un nuovo ruolo: non solo quello pratico ed igienico ma anche strumento di comunicazione e marketing verso il cliente.

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Stampa, Stampa Digitale

Cos’è e come funziona la Stampa Digitale

4 Ottobre 2019
Cos'è la Stampa Digitale

Cos’è e come funziona la Stampa Digitale

Le recenti innovazioni tecnologiche hanno causato profondi cambiamenti anche nel campo della stampa.

Secondo l’Intergraf, l’organo europeo che rappresenta l’industria tipografica e la stampa, tra il 2005 e il 2015 il numero di tipografie si è ridotto del 14%, soprattutto a causa della grande crescita della cosiddetta stampa digitale, una nuova tecnologia che prevede l’utilizzo di strumenti elettronici per l’invio e la stampa dei file. Addio, quindi, a lastre e matrici, con un significativo vantaggio di tempo e un consistente abbattimento dei costi. La stampa digitale può essere applicata a diverse situazioni, ma ha fatto breccia soprattutto tra chi ha necessità di stampare basse tirature.

Questo è l’aspetto principale che ha fatto della stampa digitale la nuova frontiera, perché si può anche stampare soltanto una copia oppure apporre intestazioni personalizzate sulle singole pagine. La stampa digitale viene quindi spesso preferita da quelle realtà che ad esempio stampano numeri zero di riviste o periodici.

Come funziona la stampa digitale

Tra le macchine per stampare in digitale, le getto a inchiostro sono quelle più utilizzate. Il loro funzionamento prevede la presenza di una testina che rilascia l’inchiostro liquido sul supporto da stampare, dopo che questo è stato prelevato da serbatoi montati all’interno della stampante. Sono diversi i modelli di stampanti a getto di inchiostro in commercio: le due principali sono quella da tavolo, adatta a formati standard come l’A3 o l’A4, e il plotter, destinato alla stampa in maxi formato.

Il plotter normalmente può supportare rulli fino a 1300 mm, grazie ai quali è possibile realizzare lavori di una certa importanza e grandezza. Per esempio, i cartelli pubblicitari utilizzati per coprire i palazzi durante i lavori di ristrutturazione o i cartelloni per stadi e gli adesivi da attaccare agli autoveicoli.

Un tipo particolare di stampa digitale, è la stampa digitale diretta, una tecnologia simile alla serigrafia che viene utilizzata principalmente per stampare immagini con resa fotografica ad alta definizione. È indicata per tutti quei progetti che prevedono la presenza di immagini complesse e ricche di colori e sfumature, con la peculiarità di lasciare morbido il tessuto su cui l’immagine viene impressa.

Diverso discorso, invece, per la stampa digitale in sublimazione che serve, per esempio, alla personalizzazione delle magliette. In questo caso, l’inchiostro sublimatico viene trasferito su un’apposita carta che lo imprime sul tessuto tramite una pressa o una calandra. Così facendo, l’inchiostro si trasforma in gas, unendosi in maniera stabile alla superficie del tessuto utilizzato.

I vantaggi della stampa digitale

Rispetto alla “vecchia” stampa tipografica, quella digitale offre diversi vantaggi, a partire dall’alta qualità e definizione della stampa stessa. Il processo è più veloce e diretto, visto che il cliente può subito monitorarne, anche online, il risultato e avere le prime copie disponibili.

Inoltre, si possono usare vari tipi di materiali: carta o cartoncini, nonché materiali tessili e di plastica. Naturale conseguenza di tutto ciò è l’abbattimento dei costi, per cui è possibile chiedere anche la stampa, per esempio, di poche copie di libri senza spendere cifre alte. Perfino i costi di gestione delle macchine sono inferiori, visto che gli inchiostri per la stampa digitale costano meno e offrono colori più lucidi e brillanti e sfumature praticamente infinite.

Tra questi, ci sono anche gli inchiostri ecosolventi, ideali per chi vuole stampare su PVC adesivo, tele o striscioni. Infine, è possibile la cosiddetta “stampa del dato variabile“, vale a dire stampare un nome diverso su un certo numero di copie di un biglietto da visita. La stampa digitale sta rivoluzionando l’industria e, a oggi, stando ai dati pubblicati sul sito www.sitographics.it, il numero delle pagine stampate in digitale ha superato il 50%.

Da questo punto di vista, è stato il cosiddetto “print on demand” a dare una spinta decisiva all’applicazione del digitale. Grazie a questa tecnologia, l’editoria in particolare è stata rivoluzionata, perché chiunque può caricare un proprio file (testo o immagine che sia) su una piattaforma e vederlo in breve tempo stampato sul proprio supporto preferito.

Quando stampare in digitale

Nonostante i tanti vantaggi offerti dalla stampa digitale, non sempre è preferibile rispetto alla stampa offset. Questa, infatti, si è comunque evoluta di pari passo, sfruttando talvolta anche le stesse tecnologie digitali. Basti pensare che se fino a pochi anni fa, una lastra di stampa si sostituiva in sei minuti, adesso bastano novanta secondi.

In alcuni casi, quindi, è ancora consigliabile affidarsi alla stampa offset, soprattutto quando si devono stampare grandi tirature oppure si ha bisogno di stampare su un supporto di grande formato in cui accorpare diversi prodotti.

La stampa digitale, invece, è preferibile quando si vogliono stampare poster, dépliant, volantini e prodotti pubblicitari in genere, nonché qualsiasi prodotto di marketing, dal catalogo di gadget fino agli adesivi o ai biglietti da visita. Essendo un tipo di stampa immediato, è, altresì, consigliato quando si hanno tempi stretti e, magari, un budget limitato, visto che è sufficiente inviare il proprio file allo stampatore e attendere una prima prova di stampa.

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Come scegliere la Carta giusta per un Progetto Grafico

30 Settembre 2019
Come scegliere la carta giusta - Blu Calamaio

Come scegliere la Carta giusta per un Progetto Grafico

La scelta di una giusta carta è la chiave del successo di un qualsiasi progetto grafico ed è determinante per l’ottima resa di una brochure, una locandina, un libro, un semplice biglietto da visita o anche un manuale d’istruzioni.

Spesso tale supporto viene erroneamente sottovalutato, mentre, in realtà svolge compiti di grande importanza: suscita sensazioni al tatto, cattura l’attenzione del lettore nonché migliora l’estetica del prodotto.

Prima di stampare il tuo lavoro, però, devi avere ben chiare le caratteristiche fisiche di ciascuna tipologia di carta. Devi scegliere pertanto la più adatta alle tue esigenze di grafica al fine di ottenere un risultato quanto più vicino alle tue aspettative.

La carta per un progetto grafico: i fattori da considerare

Il mercato ti offre svariate tipologie di carta per il graphic design. Il giusto supporto costituisce un elemento chiave per il successo e per tale motivo la scelta non è tra le operazioni più semplici. In base al risultato che intendi ottenere, devi considerare alcuni fattori importanti come:

– la grammatura, ovvero il peso del foglio. Attenzione a non confonderla con lo spessore. Quest’ultimo, infatti, varia in base alla composizione della fibra, la lavorazione, l’umidità e la consistenza. Ciò significa che carte di uguale grammatura possono avere uno spessore diverso e risultare al tatto molto diverse tra loro.

Tendenzialmente, un foglio con maggiore grammatura ha anche più spessore, ma non è una regola fissa. Per creare un progetto di alto livello non puoi pertanto affidarti ad un supporto comune (altrimenti definito usomano), ma devi optare per carte di uso professionale. Per realizzare un biglietto da visita, ad esempio, dovrai scegliere un tipo di carta dalla grammatura uguale o superiore a 300 g.

Qualora desiderassi aumentarne la consistenza, puoi sempre accoppiarla in un secondo momento;

– la durata nel tempo. In genere, per stampare dei flyer puoi impiegare una carta leggera da 135 g. Tuttavia, se desideri che il tuo progetto duri anche nel tempo, opta per un supporto da 200 g (o superiore) ed eventualmente provvedi alla plastificazione del lavoro per conferire una maggiore resistenza (nonché un tocco di professionalità in più);

– l’effetto finale. Metti in chiaro fin da subito il messaggio che desideri lanciare attraverso il tuo progetto grafico. Ad esempio, per stampare inviti oppure partecipazioni raffinati e sofisticati utilizza una carta perlata. In alternativa, per ottenere un effetto naturale, impiega magari una tipologia riciclata.

Carta per progetti grafici: le varie tipologie e gli usi

Se desideri creare un progetto di alto livello e che sia anche vincente, devi necessariamente conoscere le caratteristiche dei vari tipi di carta e scegliere in maniera consapevole, in base alle tue esigenze di grafica e stampa. Eccoti le principali tipologie di supporto:

Carta normale, usomano e da editoria. Molto versatile, viene in genere utilizzata per le stampe editoriali. La sua porosità consente, infatti, di assorbire senza problemi tanto inchiostro. Pertanto, è ideale per libri, manuali d’istruzioni e similari.

Patinata opaca. Si ottiene da fibre riciclate o da pasta di legno ed è tra le carte più impiegate ad uso professionale per le stampe di alta qualità, digitali o offset. La patinatura esterna conferisce al supporto ottime caratteristiche di luminosità e resa dei colori. Puoi trovarla in grammature da 90 g fino a 350 g.

Patinata lucida. Dalle caratteristiche molto simili alla precedente per metodi di produzione, grammatura e formati, si distingue da quella opaca per la tipologia di patina applicata sulla superficie: più trasparente e sottile e pertanto meno coprente.

Per evitare l’antiestetico effetto di una stampa visibile anche sul retro del foglio è opportuno scegliere una grammatura maggiore. Questa tipologia di carta per graphic design è ideale per i file fotografici, ma anche per la stampa di brochure, volantini e dépliant. Le immagini ed i colori risultano più brillanti e vividi, i contorni sono più definiti, mentre i dettagli sono più accentuati. In genere, per riviste e volantini ti servirà una grammatura compresa tra i 100 ed i 150 g.

Invece per copertine di periodici, pieghevoli ed opuscoli affidati alla resistenza di una carta patinata lucida compresa tra i 170 ed i 300 g.

Patinata satinata. Questa tipologia di carta presenta un lato ruvido ed un altro liscio.

Goffrata. Questo particolare supporto ha impresso un disegno decorativo in rilievo. Lavorerai, quindi, con una tipologia di carta personalizzata ma al tempo stesso molto resistente.

Cartoncino gelatinato. È eccezionalmente vellutato al tatto, liscio e soprattutto di facile leggibilità. Utilizza questo tipo di carta se vuoi dare un effetto più naturale al tuo progetto grafico.

Carte riciclate. Questi supporti ti regalano svariati vantaggi sia da un punto di vista economico che ecologico, nel pieno rispetto dell’ambiente. Dall’eccellente opacità, le carte riciclate sono ottime per la stampa di file green a carattere editoriale e commerciale, brochure ed opuscoli.

Carte speciali. Questi supporti includono diverse categorie di cartoncini e carte, disponibili in diverse grammature, tonalità e colori. Puoi sceglierle per realizzare i tuoi progetti grafici ricercati, moderni e di design. Fanno parte di questo gruppo le carte perlescenti, metallizzate, gommate, adesive ed autocopianti.

Conclusioni

Conoscendo la grammatura, lo spessore, la resistenza e le proprietà dei vari tipi di carta, potrai ottenere degli ottimi risultati in linea con le tue esigenze e le tue aspettative. Ad ogni modo, ti consigliamo di procurare un campionario specifico, in modo da sfogliare e scegliere di volta in volta il supporto più adatto al tuo progetto grafico. Pratico e maneggevole, può rivelarsi un valido aiuto per le tue prime stampe. Potrai familiarizzare, in questo modo, con le varie tipologie di carta per non sbagliare.

Chiaramente, ti abbiamo fornito solamente una panoramica generale e le basi per una scelta consapevole dei vari supporti. L’universo che ruota attorno alla giusta carta per un progetto grafico è molto esteso.

Se sei ancora alle prime armi, puoi imparare a padroneggiare i vari supporti frequentando un corso di formazione di Grafica professionale, con frequenza in loco oppure online.