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Differenza tra Flyer e Volantini

12 Maggio 2022
Flyer e Volantini - Blu Calamaio

Qual è la differenza tra Flyer e Volantini?

Molti utilizzano i due termini come sinonimi ma in realtà ci sono leggere differenze di formato e utilizzo.

Il flyer consiste in cartoncino pubblicitario, spesso in formato A5, con grafica, immagini e testo di un certo effetto, in grado d’incuriosire il lettore e attrarlo, convincendolo ad acquistare prodotti, visitare negozi, partecipare a eventi, offerte e promozioni a tempo limitato.

I volantini invece hanno una connotazione non solo commerciale ma sono utilizzati per diversi scopi. Può essere stampato sia su un lato che su entrambi con una stampa fronte retro, può essere utilizzato sia per promuovere attività commerciali che a scopi propagandistici di tipo culturale, politico e sociale.

Qualunque sia la tua scelta di stampa online tra flyer e volantini, questi strumenti permetteranno di far conoscere la tua attività a tantissime persone.
Stampare volantini on line personalizzati permette di distinguere il tuo brand in modo creativo e pubblicizzarlo a un ampio bacino di potenziali clienti.

 

Tempi di creazione e spedizione su Stampa Dal Web

Realizzare la stampa dei tuoi flyer e volantini online ti permette di svolgere tutto il lavoro da casa senza doverti spostare, potendo contare su un gruppo di esperti della stampa e della grafica che saranno a tua completa disposizione dal pre, al post vendita.
Su Stampa Dal Web puoi procedere a stampare volantini e flyer in modo semplice:

  1. Imposta le caratteristiche della tua stampa con dimensioni, tipo di carta, spessore e colori di stampa;
    2. Seleziona la data di spedizione per vedere il prezzo aggiornato con la spedizione sempre gratuita in tutta Italia;
    3. Inserisci il prodotto nel carrello e seleziona il metodo di pagamento a te più comodo tra Carta di Credito, PayPal, Bonifico Bancario, Contrassegno e Pagamento con ritiro in sede;
    4. Carica il file per il controllo di verifica gratuita o tramite il servizio di controllo grafico approfondito a pagamento, una volta che il file verrà approvato passerà in stampa e sarà a casa tua con i tempi di spedizione e consegna scelti in fase d’ordine.
     

 

Perché dovresti scegliere Stampa Dal Web per i tuoi Flyer pubblicitari

Puoi affidarti a noi di Stampa Dal Web, un team di stampatori online che da oltre 30 anni rappresentano un punto di riferimento per clienti b2b per la stampa di progetti grafici di ogni tipo per aziende, freelance, tipografie, legatorie, commercianti, e tanti altri professionisti.

Il cliente è al centro del nostro lavoro; garantiamo assistenza per ogni fase della tua stampa, per un risultato professionale di alto livello.
Grazie al nostro Customer Care avrai assistenza da subito, sia in fase di stampa che nel post vendita.

Siamo gli unici a offrire servizi di stampa totalmente gratuiti come:

      • spedizione in tutta Italia;
      • verifica prestampa del file;
      • invio cianografica in pdf;
      • spedizione pacco anonimo;
      • servizio assistenza clienti dedicato.

Con le nostre tecnologie di stampa all’avanguardia siamo sempre in grado di garantire risultati professionali per tutte le esigenze e tipologie di progetto.

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I Biglietti da Visita: uno strumento essenziale

3 Maggio 2022
I Biglietti da Visita: uno strumento essenziale

I Biglietti da Visita: uno strumento essenziale

I biglietti da visita sono uno strumento essenziale sia per un’azienda che per le persone che vogliono promuovere la propria attività. Anche nella società moderna, che si appresta al metaverso ed è sempre più virtuale e legata alla tecnologia, dare il biglietto da visita è un gesto che fa la differenza.

Oggi più che mai hanno ancora maggior valore rispetto al passato. Sono un segno distintivo della propria identità e in pochi secondi possono trasmettere l’immagine e le sensazioni che vuoi dare ai tuoi clienti o alle persone con cui intendi instaurare delle relazioni lavorative o artistiche. Sono più efficaci di una semplice stretta di mano.

Dare il proprio biglietto da visita è un modo gentile e raffinato di presentarsi e farsi conoscere. I giapponesi ne hanno fatto proprio una cultura e lo danno tenendolo con entrambe le mani e accennando un leggero inchino per mostrare rispetto verso l’altra persona.
È un gesto elegante che ti dona professionalità ed è utile per lasciare il segno ed essere ricordati con più facilità ed empatia. Il biglietto da visita è una cortesia che si rende molto utile anche a chi lo riceve. Si pensa di poter trovare tutto quanto in internet ma durante un evento potresti conoscere una persona e dimenticarne completamente il nome o quello della sua attività.
Anche conoscendolo dovresti andare in internet per trovare il numero di telefono o la sua email, invece con il biglietto da visita hai tutte le informazioni che ti servono a portata d’occhio.

È uno strumento più che mai moderno. Quando è stata l’ultima volta che hai ricevuto una lettera scritta a mano? Alcune persone pensano che il progresso debba essere sempre più virtuale e che le vecchie maniere non siano più di moda. Eppure a chiunque, ancora oggi, farebbe piacere ricevere una lettera! Scriverla e inviarla è un gesto originale che lascia un ricordo indelebile tra te e il destinatario.

I biglietti da visita fanno esattamente la stessa cosa, anche se ovviamente non sono scritti a mano. Sono tangibili, utili e fa anche piacere riceverli. Creano una connessione unica e reale. Un vero biglietto da visita, che puoi tenere in mano e dare alle persone giuste in momenti di vita reale è nettamente superiore alla controparte virtuale.

I biglietti da vista digitali, infatti, risultano più freddi e anonimi, per quanto possano avere una grafica accattivante e una buona formattazione. Fortunatamente l’aspetto umano ha ancora la sua importanza e gioca un ruolo chiave nelle relazioni e nelle connessioni sia lavorative che relazionali in generale.

Gli errori da non commettere quando crei il biglietto da visita

Uno degli errori più comuni durante la creazione del biglietto da visita è l’inserimento eccessivo di testo e informazioni. Devi ragionare bene e fare una cernita dei dati che sono davvero rilevanti e che valga la pena inserire. Il biglietto da visita deve trasmettere un buon impatto visivo e bisogna fare attenzione ai font delle varie informazioni: mai metterle tutte quante alla stessa grandezza. Valuta bene quali sono quelle più importanti e mettile leggermente più grandi rispetto alle altre, oppure usa il grassetto. Se necessario usa anche un leggero effetto ombra che può dare quel tocco di professionalità in più.
Un altro errore piuttosto comune è l’inserimento di una o più foto. Come già detto, un biglietto da visita non è un volantino: più sarà semplice e maggiore sarà la sua efficacia. Usare le foto non è necessario e rende l’aspetto generale più amatoriale, oltre a distrarre la vista dalle informazioni più rilevanti. Salvo casi particolari dove ha senso un alto livello di creatività e magari nel mondo dei fotografi, è sempre meglio rimanere sobri e semplici.

Ha senso inserire un codice QR nel proprio biglietto da visita? I codici digitali vanno un po’ di moda e fanno la loro scena anche in un biglietto da visita, facendoti sembrare in qualche modo più tecnologico e moderno. La loro utilità, però, è limitata se lo usi solamente per rimandare al tuo sito, alla tua email o al numero di telefono.

Queste informazioni sono già ben presenti nei biglietti da visita e non è necessario creare un codice per questo scopo. Se, invece, hai tanti link da voler mostrare e diversi progetti da proporre alle persone con cui vuoi creare le tue connessioni, il codice QR può essere una soluzione decisamente valida e funzionale.

Su Stampa Dal Web puoi fare il preventivo per i tuoi biglietti da visita personalizzati. Scopri la semplicità e comodità del sito pensato per il mondo b2b!

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Il lavoro di legatoria e confezionamento

31 Agosto 2020
Origine della Brossura e Cenni Storici

Il lavoro di legatoria e confezionamento, cosa c’è dietro: tempi, problematiche e realizzazioni.

Siamo abituati, ogni giorno, a sfogliare libri dalle copertine più belle e disparate, rigide e non, alcune più ricercate e particolari di altre, ma ci siamo mai chiesti cosa c’è dietro al mondo della legatoria? Cosa si intende con questo termine? Quanto tempo è riservato al confezionamento?
Cerchiamo, insieme, di scoprire alcuni dei segreti legati al lavoro della legatoria.

Il lavoro di Legatoria e confezionamento

Oggi siamo soliti indicare con la tecnica di legatoria tutti i processi che si susseguono alla stampa di un libro, dal momento della composizione dell’oggetto stesso, alla plastificazione fino al prodotto finito.
In realtà, tutti questi procedimenti hanno termini ben specifici per i differenti step che vanno a rappresentare. Infatti, l’arte di rilegare i libri è la penultima operazione. Questa, si serve degli stampati e li trasforma nei libri o cataloghi o riviste che, ogni giorno, leggiamo nelle nostre case o che utilizziamo per studiare e apprendere nuove informazioni.
Penultima, perché? L’ultima fase è quella che si definisce del confezionamento, importante come tutte le altre fasi precedenti. La scelta di un tipo di legature, piuttosto che di un altro, va a determinare la qualità dell’esito finale.

I processi: come si arriva alla legatura?

Se vogliamo scoprire quali sono i tempi e le problematiche connesse alla legatoria, è necessario conoscere tutte le fasi che concorrono alla realizzazione di un prodotto finito, rilegato e confezionato. Ogni lavorazione possiede delle proprie tempistiche e caratteristiche.
Vediamo quali sono.

La Verniciatura.

La verniciatura può essere considerata il passaggio successivo alla stampa. In linea di principio è così, anche se oggi avviene tutto attraverso macchinari specifici. In ogni caso, la fase della verniciatura, avviene utilizzando un supporto sul quale viene eseguito lo scritto. Questo meccanismo prende il nome di litografia e, dunque, si può affermare che la verniciatura dei fogli avviene in questo modo, servendosi, però, anche di forni sulle macchine da stampa.
Questi hanno lo scopo di essiccare il colore e, quindi, di ridurre i tempi. Oltre ad una funzione puramente estetica, questa fase è importante anche a livello di protezione, in quanto tende a salvaguardare il materiale sulla quale viene trasferita.

La Plastificazione.

La fase successiva consiste nell’unione della carta con una pellicola di plastica al fine di proteggere e curare maggiormente l’aspetto. Questa fase prende il nome di plastificazione e può essere compiuta su un lato oppure entrambi.
In passato, questo accoppiamento avveniva in modo manuale: si legava il foglio alla pellicola adesiva. Questo veniva inserito tra due lamine per essere pressato e portato ad alte temperatura. Non a caso, fino a qualche anno fa si parlava di plastificazione a caldo. Oggigiorno, invece, si utilizzano plastificazioni senza solventi. In questo modo, l’obiettivo è quello di ridurre l’inquinamento.
A tal proposito, esiste anche un tipo di plastificazione definita ad acqua. Attraverso questo procedimento viene utilizzata una colla acquosa, la quale richiede dei tempi prolungati e la disponibilità di forni per l’essiccazione.

La Goffratura.

Si definisce goffratura il processo attraverso il quale si imprime un disegno a rilievo. Nel mondo della legatoria, questa funzione viene utilizzata, soprattutto, per ricoprire scatole o per copertine di libri ricercati e importanti.

Il taglio.

Come abbiamo detto, la verniciatura non è proprio la fase iniziale di questo processo che porta al prodotto finito. Essa, probabilmente, può essere anticipata dal procedimento del taglio. Dopo la stampa, il foglio di carta può avere la possibilità di essere suddiviso.
Si può parlare di taglio di spartitura e di rifilo. Il primo avviene all’inizio e permette la suddivisione del foglio appena stampato. Il taglio di rifilo, invece, si mette in atto nel momento della rifinitura della carta stampata.

La piegatura e la raccolta.

Per un’ottima piegatura è necessario prendere in considerazione la grammatura della carta, e la sua rigidità. Successivamente, si passa a quella che viene definita raccolta. Questa fase si pone l’obiettivo di unire il materiale piegato, ad esempio i fogli, attraverso una sequenza prestabilita per essere pronti finalmente alla legatura.

La legatura.

In questa fase si legano le pagine di un libro affinché si realizzi il prodotto finito. Vediamo quali sono i sistemi di legatura.

Punto metallico.

Si definisce punto metallico il sistema di legatoria attraverso il quale il libro da comporre e creare viene unito, sul retro, da uno o più punti metallici. Questa tecnica, però, è ideale per legare un numero limitato di fogli. Non risulta il metodo migliore per la realizzazione di un libro costituito da tanti fogli in quanto potrebbe arrecare danni al dorso del libro.

Fresatura.

Questo sistema prende il nome dalla tecnica con la quale si intende il taglio attraverso una specifica macchina dal nome fresa. Sulla parte tagliata del foglio, viene posata della colla con lo scopo di unire le pagine e dare vita ad un libro.

Filo refe.

In questo caso, siamo difronte ad una vera cucitura, in quanto le segnature, prima raccolte, vengono unire prima singolarmente e poi tra loro, attraverso un filo di tessuto. In questo modo si verrà a creare il manuale richiesto. Il filo, che viene impiegato per questa legatura, è molto resistente dato che viene realizzato attraverso l’unione di più capi.

Spirale.

Un sistema di legatura molto diffuso, soprattutto tra gli studenti universitari, è conosciuto sotto il nome di spirale. I fogli vengono tagliati e presentano dei fori sul proprio bordo. Questo perché verrà inserito un supporto che ha la forma di spirale. Esse possono essere in metallo o, più comunemente, di plastica.

Problematiche

Attualmente, il mondo della legatoria e del confezionamento sta subendo sempre di più un calo, in quanto è la tecnologia digitale la vera padrona di questo periodo, e di tutti quelli che verranno.
Le aziende preferiscono munirsi di macchine così da ridurre i costi per il personale e la manodopera. Nonostante questa situazione di instabilità, c’è ancora, seppur in una misura molto ridotta, chi riesce a sopravvivere perché ha dalla sua parte la forza interna.
Le attuali aziende di legatoria non possono più considerarsi come la piccola bottega di artigiani dove il cliente si reca, ma il loro punto di forza dev’essere l’efficienza, la quale può derivare solo da una forte organizzazione interna in grado di organizzare, in modo corretto, il proprio lavoro. A questo, si devono, però, aggiungere le idee innovative che il legatore deve saper proporre.

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Come impaginare un file di stampa?

11 Luglio 2020
Come impaginare un file di stampa

Ora vedremo come impaginare un file di stampa pronto per essere inviato in tipografia o su un sito di stampe online!

Quando si era sicuri al 100 % di aver badato ad ogni minimo particolare e si era già in procinto di inviare il documento in stampa, ecco che si vede l’errore da sistemare. Bisogna fare molta attenzione a correggere gli eventuali errori commessi (piccoli o grandi che siano) per evitate disastri e perdite di tempo.
Solo curando la fase di preparazione nei minimi dettagli chi si occuperà poi della stampa potrà offrirti un lavoro che soddisfi le tue aspettative.

Come preparare il file da stampare.

In primo luogo, se sei un designer in procinto di stampare un file, è importante che tu ti confronti con il tipografo che hai scelto per la stampa. Il tipografo difatti sarà in grado di fornirti le dritte da seguire nel momento della preparazione del file, in modo tale che possa poi offrirti il risultato che desideri. Questo passaggio è importante perché sono previsti step e procedure differenti a seconda del tipo di stampa richiesto. Questa è una cosa che colui che si occupa della stampa conosce molto bene.
Questo passaggio di confronto con il tipografo va rispettato anche se ci si affida ad un sito web che si occupa di stampa online. Senza dubbi avrai un confronto meno diretto ma basterà attenersi alle linee guida indicate dal sito per impaginare al meglio il file per la stampa.

Colori da utilizzare per l’impaginazione.

Fra gli aspetti da valutare, quando si sta preparando l’impaginazione di un file di stampa, rientrano innanzitutto i colori. È di fondamentale importanza che lo stampato sia esattamente della tonalità di colore che avevi richiesto per evitare brutte sorprese.
Basti pensare al caso in cui venga stampato un file in cui il colore del brand risulti errato. Sarebbe un vero e proprio disastro. Proprio per non incorrere in questi inconvenienti, occorre preparare il file di stampa utilizzando sempre la quadricromia CMYK.
La sigla sta per ad indicare i colori ciano – magenta – giallo – nero e le loro combinazioni. Questi sono i colori che vengono adoperati per stampare mentre i computer usano la gamma di colori RGB (rosso – giallo – blu ) e le sfumature di questi ultimi.
Non sempre i colori della scala RGB trovano una corrispondenza con quelli utilizzati per la stampa (appunto la quadricromia CMYK). Per tale motivo non si riesce a riprodurli al momento della stampa. Perciò il rischio è quello di ottenere come risultato degli stampati di colori differenti da quelli che avevi programmato.

Come dare vita ad una impaginazione grafica corretta.

Affinché il file di stampa sia impaginato in modo corretto, dovrai fare attenzione alle dimensioni tenendo conto sempre del risultato che vuoi ottenere e del tipo di prodotto da realizzare. Che tu voglia stampare dei poster, dei volantini o dei semplici e piccoli biglietti da visita, ci sono varie dimensioni e formati fra cui scegliere. Come formato si potrà decidere fra quello in A3, A4 oppure A5.
In secondo luogo c’è l’abbondanza di stampa, che deve essere sempre presente all’interno del file di stampa. Per chi si approccia per la prima volta a tale mondo e non è ancora un esperto, inserire l’abbondanza di stampa in un file vuol dire aggiungere dei margini della misura di pochi millimetri sui 4 lati.
Ti domani a cosa serva? Ecco la risposta: in caso di errori, commessi nel momento del taglio, non si dovrà gettare al vento l’intero lavoro. Una misura ideale per l’abbondanza di stampa da aggiungere si aggira intorno ai 3 – 4 millimetri.
Può essere molto utile, sempre a tal proposito, aggiungere dei segni sul file che indichino la direzione che il tipografo dovrà seguire al momento del taglio per non commettere errori. Si tratta dei cosiddetti segni di taglio, messi in evidenza dal simbolo di una forbice. A chi non è mai capitato di trovarseli davanti almeno una volta.
Senza dubbi l’abbondanza di stampa e i segni di taglio possono aiutarti notevolmente nell’ottenere il risultato finale sperato.
Se punti tutto su un formato con un’elevata risoluzione ed ottimo per stampare il tuo file ti converrà sicuramente optare per il formato in PDF, o eventualmente in JPEG. Se, inoltre, nel file devi inserire delle immagini, è necessario che esse siano sempre ad alta risoluzione.

Cosa tenere a mente relativamente al font.

Altro aspetto da non tralasciare è il font. È importante prestare attenzione al testo presente nel file di stampa. Se hai inserito del testo nel file da stampare, questo non può fuoriuscire dai margini di sicurezza (che abbiamo inserito con l’abbondanza di stampa). Ne’ tantomeno può trovarsi in corrispondenza dei segni di taglio, che abbiamo aggiunto affinché il tipografo non commetta errori nel procedimento di taglio.
Altro aspetto relativo al font è che, in via generale, non è mai necessario convertirlo in tracciato. Ci sono diverse ragioni che giustificano la presenza di questa ulteriore linea guida da seguire. Prima fra tutte è il fatto che una volta convertito il font in tracciato il testo, che eventualmente è presente nel file, non può più subire delle modifiche o eventualmente correzioni. Seconda ragione è rappresentata dal fatto che spesso e volentieri il font trasformato in tracciato non è più leggibile su diversi lettori di PDF. Infine il file con front in tracciato è decisamente più “pesante” ed occupa più memoria.

Ora sai come impaginare un file di stampa senza fare errori!

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Brossura Fresata e a Filo Refe: cosa sapere sulle differenze e utilizzi

3 Giugno 2020
Brossura Fresata e a Filo Refe Blu Calamaio

Attraverso questo articolo cercheremo di analizzare nel dettaglio le caratteristiche di due principali tipologie di brossura: la brossura fresata e quella a filo refe.

Ci sono diversi metodi per rilegare i testi. Molto dipende dalla tipologia di testo che si ha a disposizione: questo incide sulla metodologia di rilegatura da effettuare.

La brossura nasce nel diciassettesimo secolo, ma solo due secoli dopo inizia a diffondersi nei Paesi europei e in tutto il mondo. Quindi è ormai da molto tempo che risulta essere una delle tecniche più utilizzate di rilegatura, che si adatta a testi di un certo spessore garantendo degli ottimi risultati.

La brossura fresata

Partendo dalla prima tipologia, possiamo dire che si adatta bene a testi con uno spessore superiore ai 2 o 3 millimetri. In particolare attraverso la brossura fresata il libro viene rilegato unendo la copertina con il resto del testo, ossia l’insieme dei fogli che lo costituiscono. Ovviamente questa tipologia di rilegatura, così come le altre, non permette solo di unire la copertina con le pagine, ma rende più facile la lettura a chi utilizza questo prodotto, in quanto gli viene data una forma e una compattezza che accrescono la fruibilità.

Essa è conosciuta anche con il nome di brossura a colla, utilizzata come già accennato, per rilegare testi ma anche riviste e cataloghi che abbiano un numero almeno 32 facciate e meno di 150 pagine.
Ora vediamo nel dettaglio come vengono unite tra di loro le pagine.
Viene utilizzata una particolare colla, che può essere sia poliuretanica che elastica. Successivamente, per la giusta applicazione della colla, è necessario utilizzare una fresa per tagliare le segnature sul dorso e cospargerle di colla in modo da unirle alla copertina. Ci sono due tipi di lavorazioni che si possono effettuare utilizzando la fresa, la grecatura (anche detta solcatura) e la fresatura (anche chiamata rifilatura).

La grecatura prevede la solcatura e rifilatura dei fogli. Sia che si parli di brossura grecata, che di brossura fresata, o a colla, si intende sempre la stessa cosa. In ogni caso l’obiettivo è quello di fare in modo che il dorso dei fogli sia irregolare così che sarà più semplice riuscire a far penetrare la colla nel punto prefissato, garantendo una maggiore resistenza e durevolezza.

Si tratta cioè di rilegature che permettono un elevata efficacia per quanto riguarda pubblicazioni con meno di 150 pagine. La brossura fresata non richiede una spesa elevata e garantisce brevi tempistiche.
Tuttavia, come già accennato, si tratta di una metodologia che si adatta non solo ai libri ma anche alla stampa di brochure (soprattutto quelle con un contenuto molto ricco), testi scolastici, cataloghi e riviste di ogni genere.
Anche se avete intenzione di laurearvi e dovete rilegare la vostra tesi e avete a disposizione poco tempo, potrete decidere di optare per la brossura fresata che risulta veloce ed economica.

La brossura a filo refe

Altra tipologia di rilegatura è la brossura a filo refe, che non si differenzia molto da quella fresata, infatti entrambe prevedono una serie di fasi identiche come la stampa delle pagine, la piega e l’intercalazione delle segnature.
Nella brossura a filo refe però si utilizza una tecnica che prevede di cucire le segnature per unirle e averle un blocco unico. La cucitura può essere fatta utilizzando varie tipologie di fili che possono essere in lino, cotone o anche sintetiche. Tutte infatti hanno lo scopo di mettere insieme e unire tra loro le pagine.

Una differenza molto importante rispetto alla brossura fresata è che questo tipo di rilegatura si adatta meglio a pubblicazioni che abbiano più di 150 pagine e che rientrino nel range dei 150 grammi circa.
Con la brossura a filo refe non riscontrerete problemi legati all’apertura delle pagine e potrete essere certi della durevolezza del prodotto. Altro aspetto da tenere in considerazione è che il prezzo di questa tipologia di rilegatura è un po’ più elevato.

I costi lievitano ulteriormente se la scelta dei fili per la rilegatura ricade sulla seta, e non sui classici cotone e lino. Ovviamente così come l’utilizzatore si troverà a pagare un prezzo più elevato, allo stesso tempo riscontrerà anche un incremento notevole della qualità. Quindi se si ha intenzione di avere un prodotto di alto livello, che sia resistente al tempo e che non si rovini con l’eccessivo utilizzo, questa può essere sicuramente la scelta giusta.
Il fatto che la rilegatura venga realizzata in maniera artigianale è sicuramente un fattore rilevante, che dà sicurezza e attenzione verso il prodotto.

Se si ha a che fare con utilizzatori o persone che preferiscono una tecnica professionale e molto accurata che garantisca eccellenza anche in testi più voluminosi, è certamente la tecnica più adatta alle loro esigenze.

Quindi ricapitolando se volete un testo particolarmente pregiato, un portfolio da designer o grafico professionista, dei cataloghi aziendali molto corposi, sketchbook da illustratore o infine una graphic novel, la brossura cucita a filo refe è perfetta per questo.
Bisogna però sottolineare come tutti questi vantaggi portino ovviamente a tempi più lunghi di realizzazione, non si adatta quindi alle esigenze di chi ha bisogno di un prodotto rilegato in poco tempo.

Entrambe le tecniche, rilegatura a brossura fresata e a filo refe, si concludono con la scelta della copertina da aggiungere al testo. Questa può avere un peso che varia dai 250 ai 350 grammi (quindi un peso importante) e può essere plastificata in modo da avere una durata maggiore.

Attraverso questo articolo abbiamo avuto modo di confrontare due diverse tecniche di rilegatura, cercando di sottolineare le caratteristiche principali che possono portare un consumatore a scegliere l’una rispetto all’altra. Possiamo concludere dicendo che se disponete di un budget più ridotto e il testo che intendete rilegare non è molto corposo (con meno di 150 pagine) allora potrete optare per la brossura fresata. Se invece il vostro budget è più elevato e volete un prodotto molto professionale, di elevata qualità che si adatta a testi voluminosi, allora la scelta più sensata è la brossura a filo refe.

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Come scegliere l’adesivo giusto

8 Maggio 2020
Come scegliere l'adesivo giusto Blu Calamaio

Come scegliere l’adesivo giusto: polimerico/monomerico, prespaziati, calpestabili, elettrostatici, ecc.

Scegliere l’adesivo giusto non è semplice, come molti potrebbero pensare, in quanto il commercio mette a disposizione infinite pellicole per tutte le applicazioni.
Ci sono adesivi adatti a decorare vetri, pareti e mobili e, dunque, in base alla destinazione d’uso, i materiali si differenziano al fine di essere applicati, in maniera efficiente. Esistono adesivi prespaziati, elettrostatici, calpestabili, ma sappiamo quando e come utilizzarli?

Vediamo, insieme, come scegliere l’adesivo giusto.

Gli adesivi, per la maggior parte dei casi, sono eseguiti attraverso l’impiego di un materiale plastico che prende il nome di PVC. Questa sigla sta per polivinilclorulo ed è un materiale molto versatile, il quale si adatta bene a qualsiasi altro prodotto, sia questo inorganico oppure no.
Gli adesivi in Pvc, infatti, sono caratterizzati da una grande resistenza, in quanto possono essere esposti a fenomeni atmosferici, anche piuttosto importanti. Per migliorare maggiormente, la loro durata, c’è anche chi consiglia di applicarvi un ulteriore pellicola plastica.

La prima grande differenza, per quanto riguarda le tipologie di adesivi, è da ricercare nell’adesivo a base bianca contro la pellicola a base trasparente. Il primo è quello più diffuso e viene utilizzato ed impiegato sia su adesivi monomerici che polimerici. Vediamo di capire la differenza.

– Adesivo a base bianca: polimerico o monomerico?

L’adesivo a base bianca è, al suo interno, suddivisibile in due rami: monomerico e polimerico.

La pellicola monomerica è quella più economica e che, allo stesso tempo, offre la possibilità di avere un ottimo riscontro in termini di qualità e prezzo. Viene impiegato per lavori di breve durata, i quali possono raggiungere massimo i 24 mesi, ed è adatto a superfici piani. Questo ha una caratteristica, però, da tenere in considerazione e sotto controllo, nel momento in cui la scelta ricada sull’adesivo monomerico. Questo, dopo qualche giorno, inizia a rimpicciolirsi di circa un millimetro a lato.

L’adesivo polimerico, invece, rappresenta una qualità superiore. Il materiale è più elastico rispetto al monomerico, in quanto è realizzato con una percentuale maggiore di Pvc. Ragion per cui può essere utilizzato non solo su superfici piane, ma anche su aree che presentano piccoli spessori. La durata è assicurata anche per periodi più lunghi.

Entrambi gli adesivi possono essere richiesti lucidi ed opachi.

– Adesivo a base trasparente

L’adesivo a base trasparente risulta essere adatto per le applicazioni su vetri, in quanto presenta il vantaggio di essere specchiato. Questa caratteristica offre ancora un’altra possibilità: quella di applicare la pellicola ad una vetrina e, nello stesso tempo, far in modo che la stampa sia visibile su entrambi i lati. C’è, però, anche un fattore limitante reso evidente dalla coprenza. Esso conferisce una bassa coprenza alla stampa, come conseguenza logica della trasparenza dell’adesivo. Per sopperire a questo limite, è necessario utilizzare del bianco, cioè impiegare per la stampa un colore abbastanza evidente per mettere in risalto per zone interessate.

Adesivi prespaziati

Questa è una tipologia abbastanza particolare, la quale caratteristica principale consiste nel non essere stampabile, ma l’adesivo prespaziato può essere solo sagomato. Cosa significa? Questo vale a dire che, presa una pellicola adesiva di un qualsiasi colore, la si taglia. Altri fattori vantaggiosi sono la coprenza, la resistenza e uno ancora più importante. Mentre per gli adesivi a base trasparente, in corrispondenza della zona non stampata, rimane la pellicola, per le pellicole prespaziate la situazione è differente. Una volta adagiata su di una vetrina, per esempio, resta solo la pellicola adesiva intagliata che abbiamo scelto, con la scritta che desideriamo. L’uso primario di questi adesivi è la realizzazione di scritte ed elementi vari. Per intenderci, sono le pellicole che molte volte, durante il periodo di Natale, vediamo decorare le vetrine dei negozi. Le classiche scritte Merry Christmas o Buon Natale ricche di ghirigori, tutt’intorno, sono realizzate in questo modo.

Questa categoria, ha una tipologia particolare che consiste in un prespaziato sabbiato. Questo adesivo permette di far passare la luce, ma non di vedere cosa c’è all’interno di quella vetrina. L’adesivo prespaziato sabbiamo viene impiegato, per la maggior parte dei casi, nei luoghi di lavoro, sulle finestre di uffici importanti per dare anche un tocco di eleganza alla superficie e all’ambiente tutto.

Adesivi calpestabili

Molto spesso, vediamo sotto i nostri piedi, pubblicità di negozi, parrucchieri e supermercati. Queste stampe sono realizzate in Pvc su base bianca, per la maggior parte dei casi, e sono calpestabili. Com’è possibile? Questi adesivi, definiti, per l’appunto, calpestabili, sono molto resistenti perché ricoperti da un filtro che ha l’obiettivo di salvaguardare la stampa dai vari calpestamenti. Essi trovano applicazioni sia in ambienti interni che in location esterne, da centri commerciali a manifestazioni all’aperto.

– Adesivi elettrostatici

In commercio, esistono i cosiddetti adesivi elettrostatici. Essi non sono altro che adesivi che non hanno bisogno della colla. Dunque, come si applica? In realtà è molto semplice e il vantaggio fondamentale è che non lascia aloni, una volta che si decide di rimuovere tale adesivo, proprio perché non viene applicata tramite della colla. Questi adesivi vengono collocati, sulla superficie scelta, solamente grazie all’elettrostaticità. Di solito la pellicola è a base bianca ed è molto versatile, in quanto può essere usata per qualsiasi superficie. Il suo limite è la durata. Un adesivo elettrostatico è adatto per periodi corti. Ad esempio, quando vediamo sulle vetrine dei negozi degli adesivi, solo in occasioni di sconti promozionali o svendite occasionali, sicuramente essi sono elettrostatici.

– Adesivi retro illuminabili

Si definiscono adesivi retro illuminabili quelli a base bianca che hanno il vantaggio di far attraversare la luce, offrendo la possibilità di avere un effetto retro illuminante. Essi trovano la loro applicazioni su pannelli plexiglas.

 

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Come Lavorare in Sicurezza ai tempi del Coronavirus: Parafiato in Plexiglass

9 Aprile 2020
Parafiato in Plexiglass | Blu Calamaio

Una barriera per essere uniti: il parafiato in plexiglass

In questi ultimi mesi abbiamo imparato l’importanza nell’osservare le regole in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. #iorestoacasa si è rivelata ad oggi l’unica soluzione per arrestare la diffusione del coronavirus.

Una situazione improvvisa che sta mettendo a dura prova tutto il sistema operativo ed economico a livello Nazionale e Mondiale.

Molte sono le attività che hanno dovuto chiudere ma altre, come supermercati, farmacie e negozi di generi di prima necessità, si trovano a dover gestire il lavoro con la coscienza di essere esposti a possibili contagi ogni giorno.

A lavoratori e clienti deve essere garantita una protezione. Per assicurare che tutte le attività vengano svolte osservando misure di sicurezza idonee, si vedono sempre più sistemi di protezione negli esercizi commerciali.

Vari negozi e aziende hanno adottato delle barriere parafiato in plexiglass per garantire una maggiore protezione ed igiene: sono accortezze che dovranno essere adottate da un numero sempre maggiore di realtà per fronteggiare l’epidemia.

Stampa Dal Web ritiene che gli strumenti di protezione saranno di primaria necessità anche quando i contagi si vedranno dimezzati e poi azzerati. Questo parasputi/parafiato in plexiglass consente di bloccare emissioni accidentali di goccioline derivate da uno starnuto o un colpo di tosse.

Le barriere in plexiglass sono schermi protettivi da 5 mm idonei per tutte le attività commerciali che hanno contatto diretto con il pubblico.

Sono posizionabili in modo veloce su casse o banconi/desk di ristoranti, bar, supermercati, farmacie, banche, uffici pubblici e sono facili da igienizzare.

Uno dei modelli standard vede un pannello di plexiglass con piedini ad auto-incastro completi di foro alla base che consente lo scambio di denaro o di documentazione. I modelli proposti sono diversi e in diverse grandezze proprio per adattare il parafiato in plexiglass ad ogni esigenza lavorativa.

Grazie alla trasparenza del materiale, non vi è la sensazione di barriera tra le persone, mantenendo efficacie la comunicazione. Le attività commerciali che decideranno di adottare questi sistemi daranno più sicurezza ai loro dipendenti così come ai clienti stessi. Inoltre riteniamo sia un potenziale strumento di comunicazione agli occhi dei clienti.

Potrai infatti facilmente comunicare prodotti, servizi o semplicemente il tuo brand applicando un adesivo sul plexiglass. La personalizzazione ad esempio con loghi, frasi o immagini, renderebbe il tuo parafiato in plexiglass un veicolo per i tuoi messaggi.

Il team di Stampa Dal Web ha pensato di proporre il parafiato in plexiglass perchè stiamo conoscendo un nuovo modo di vivere e lavorare e seppur distanti l’uno dall’altro, si è uniti più che mai cercando insieme quelle soluzione per poter gestire la quotidianità perché #andràtuttobene !

Come fare

Come realizzare un Block Notes con Spirale

2 Aprile 2020
Block Notes a Spirale | Blu Calamaio

Un block notes con spirale può essere uno strumento ideale per fare promozione dei prodotti presso il cliente.

Con un block notes con spirale, infatti, il cliente ha sempre sotto mano un supporto per gli appunti e ogni volta che lo utilizzerà il suo ricordo correrà alla tua azienda, grazie al logo e agli altri elementi di comunicazione che hai aggiunto.
È importante, allora, strutturare bene la sua forma e altri elementi come la copertina, i fogli, etc. per sfruttare al massimo l’effetto pubblicità. Eccoti qualche consiglio su come realizzare un block notes con spirale efficace.

L’importanza di un block notes come strumento di comunicazione

Come già detto, il block notes è un importante elemento di comunicazione, un gadget basic ma di grande impatto che può essere regalato ai propri clienti in qualsiasi occasione, dal Natale all’evento aziendale, senza dimenticare di portarlo in dono durante ogni visita commerciale. Ovviamente per raggiungere i risultati migliori deve essere organizzato in modo tale che ogni particolare sia funzionale all’obiettivo di comunicazione e di promozione.

Come? Attraverso alcuni piccoli ma efficaci dettagli. Ad esempio nella copertina dovrà essere inserito il logo e, in una versione più piccola, lo stesso dovrà essere riportato su ogni pagina, per amplificare gli effetti comunicativi. La pagina finale, quella in cartone più spesso, può essere sfruttata per inserire tutti i recapiti dell’azienda, magari accompagnati da una piccola call to action per spingere i clienti a stabilire una prima connessione. Le tonalità da scegliere per copertine e fogli, infine, dovranno essere in linea con i colori della tua azienda.

La scelta degli elementi giusti

Quando devi progettare un block notes devi prestare molta attenzione ai dettagli. Si tratta, infatti, di un prodotto di cartoleria molto semplice ma che, se realizzato nel modo giusto, può offrire molte funzionalità diverse. Ad esempio la scelta del numero dei fogli, la tipologia di carta ma anche la presenza del cartoncino rigido a fine blocco, che aiuta a proteggere i figli e agevola la scrittura, sono tutti elementi che trasmettono a chi utilizza il block notes una sensazione di cura e di attenzione.
La scelta dei fogli con i buchi da inserire nella spirale, poi, consente di poter archiviare i fogli degli appunti, così da ritrovarli con facilità quando dovessero ritornare utili nel tempo. Devi prestare soprattutto attenzione ad alcuni elementi come il numero dei fogli, il tipo di carta, il formato, etc. Ecco più nel dettaglio tutti i particolari.

– Formato del block notes
Uno degli elementi più importanti quando si realizza un block notes con spirale è quello di scegliere il formato più giusto fra quelli a disposizione che sono sostanzialmente l’A4, l’A5 e l’A6. La scelta che farai deve essere guidata da un’attenta analisi della tua clientela tipo.
Se, ad esempio, lavori prevalentemente con architetti e ingegneri, allora meglio preferire un formato A4 perché così darai a tutti la possibilità non solo di prendere appunti ma anche di fare schizzi, schemi e ogni altro disegno possa servire per agevolare il proprio lavoro.
Se, invece, la tua clientela è composta prevalentemente da commercialisti, impiegati di azienda e giornalisti, sicuramente la tua scelta dovrà ricadere su formati più piccoli che possono essere più comodi e maneggevoli, da portare sempre con sè in qualsiasi occasione.
Un formato intermedio potrebbe essere una scelta passe-partout che accontenta tutti ma in realtà potrebbe rivelarsi anche un’arma a doppio taglio, quindi sempre meglio analizzare con attenzione le esigenze del tuo cliente.

– Numero di fogli
Anche quella del numero dei fogli è una decisione importante da prendere perché consente di comunicare ai propri clienti una certo messaggio. Ovviamente il primo elemento da prendere in considerazione è quello del budget che si ha a disposizione perché in base al numero dei fogli cambia il costo di ogni pezzo. Di solito si si scelgono formati da 10, 25 ma anche 50 fogli ma rivolgendoti alla tipografia giusta potrai anche avere formati personalizzati in base alle tue esigenze specifiche.
Più numerosi sono i fogli e più a lungo il block notes resterà sulla scrivania dei tuoi clienti per ricordare loro non solo la tua azienda ma anche i servizi che offri e tutto quello che vorrai evidenziare e comunicare attraverso le copertine del blocco per gli appunti.

– Tipo di carta
Il tipo di carta del block notes nonché il layout interno delle pagine sono due elementi molto importanti che ti permetteranno di conquistare la tua clientela. Di tipi di carta ne esistono davvero tantissimi, da quella semplice a quella patinata senza dimenticare lo spessore che può variare da tipologia a tipologia.
Una scelta sempre molto apprezzata è quella di ricorrere alla carta riciclata, un chiaro segnale di attenzione all’ambiente che comunichi in modo forte ai tuoi clienti. Una volta deciso il tipo di carta, è il momento del layout. Quelli più classici prevedono figli a righe, a quadretti oppure completamente bianchi.
Una soluzione alternativa, però, può essere quella dei foglietti a puntini, ottimi per chi è abituato a lavorare secondo liste di attività secondo la teoria del Bullet Journal. Infine è possibile ricorrere a layout più particolari con blocchi per le attività oppure riquadri dedicati agli appunti sulle telefonate, etc.

Come comporre la copertina del block notes

L’ultimo elemento al quale devi prestare attenzione è quello della copertina, forse quello più importante perché è quello che ha il maggior impatto visivo, sempre sotto l’occhio del cliente. In realtà non c’è limite alla creatività che può essere utilizzata per progettare la copertina del proprio blocco per gli appunti. Alcuni elementi non possono mancare come il nome dell’azienda, il logo e i recapiti dell’azienda ma si può arricchire il progetto con una frase spiritosa, un motto, una frase ad effetto, l’elenco dei principali servizi offerti, etc.
La scelta deve ovviamente essere guidata dal tipo di clientela al quale il gadget si rivolge ma anche alla mission e alla vision della tua impresa. In ogni caso è opportuno rivolgersi a professionisti della stampa per avere una qualità di grafica altissima e sempre accattivante.

Scopri i block notes con spirale di Stampa Dal Web!

Come fare, Stampa

Personalizzare le Tovagliette di Carta per Ristorazione

31 Gennaio 2020
Tovagliette di Carta | Blu Calamaio

Le Tovagliette di Carta: la scelta dei supporti di stampa a disposizione

Cosa sono le tovaglia di carta personalizzabili e come utilizzarle

Nel campo della ristorazione l’attenzione ai minimi particolari può fare la differenza. Ogni accessorio utilizzato è anche uno strumento di comunicazione con i clienti.
Le tovagliette di carta rientrano tra questi: personalizzando le tovagliette, si è in grado di avere uno strumento di comunicazione, originale, innovativo e potente; inoltre, le tovagliette sono sempre sotto gli occhi dei clienti.
Personalizzare le tovagliette di carta per la ristorazione può permetterti di avere un’arma vincente in più per promuovere il tuo locale. Grazie a questo strumento potrai facilmente comunicare ai tuoi clienti i prodotti e i servizi che offri, o più semplicemente, pubblicizzare il tuo brand.

Le tovagliette di carta per la ristorazione si sposano perfettamente per qualsiasi tipo di locale: ristoranti, trattorie, pizzerie, bar, pub, b&b, hotel, mense, eventi gastronomici, yougurterie, gelaterie, enoteche, agriturismi e molti altri ancora.
Le tovagliette di carta personalizzabili si configurano quindi come un efficace strumento di marketing per la tua impresa: personalizzare una tovaglietta di carta non è una spesa eccessiva dal punto di vista economico, e questa scelta ti darà la possibilità di affermare e consolidare l’identità del tuo brand.

Possono anche essere utilizzate per sponsorizzare attività future all’interno del tuo locale, così da far conosce ai clienti le possibili offerte o eventi che si terranno; utilizzabili anche per fare pubblicità di singoli prodotti mirati, oppure come intrattenimento per i clienti, attraverso immagini divertenti, notizie culturali o piccoli passatempo e rompicapo. Le idee sono davvero molte, del resto puoi scegliere di applicare qualsiasi immagine sulla tovaglietta di carta, e personalizzarla in qualsiasi modo.

Quale carta scegliere per le tovagliette di carta?

Le tovagliette di carta personalizzabili si possono realizzare su diversi supporti di carta, ognuno di questi è in grado di regalare una caratteristica diversa al risultato finale. La scelta della carta per la realizzazione delle tovagliette per ristorazione è soggettiva: bisogna capire cosa si vuole comunicare e in quale modo, solo così si può sceglie il supporto di carta esatto per il progetto da realizzare.
Le stampe personalizzate vengono realizzate in larga parte su quattro tipi di supporti di carta:

  • usumano;
  • riciclabile;
  • carta paglia;
  • uso alimentare.

Questi supporti di carta si possono impiegare come sottopiatto per i commensali, riuscendo ad esercitare una duplice finalità.
Con questi strumenti, a prescindere dalla carta che sceglierai, riuscirai a garantire più eleganza e raffinatezza al tuo locale, dando quel tocco in più di originalità

La carta usumano per le tovagliette personalizzate

Le tovagliette di carta stampate su carta usomano sono una delle soluzioni migliori per i ristoratori, poiché una delle più economiche ma che regala un ottimo rapporto qualità/prezzo.
La carta usumano è il supporto più utilizzato per la stampa su carta; spesso si pensa che ciò dipenda solo dal motivo economico, ovvero i prezzi più modici di questo supporto, in realtà il risparmio non è l’unico motivo per cui viene scelta così tanto. La carta usumano, infatti ha il vantaggio di supportare bene i testi. Se si sceglie di inserire poche immagini all’interno della tovaglietta la carta usumano (anche detta normale), può essere quella ideale per la realizzazione del prodotto.
In generale la carta usumano si trova con grammature che vanno dagli 80gr ai 120gr (le più utilizzate).

La carta riciclabile: perché sceglierla

Le tovagliette realizzate con carta riciclabile sono prima di tutte rispettose verso l’ambiente. Il processo di riciclo della carta permette di abbattere i rischi di aumento della deforestazione e di ridurre il carico di lavoro delle discariche.
La carta riciclabile è un prodotto che sta sempre più migliorando negli anni in termini di qualità, comparandosi quasi perfettamente con la carta usomano “normale” su ogni aspetto.
Attraverso una tovaglietta personalizzata con carta riciclabile, riuscirai a comunicare al commensale, non solo ciò che stamperai e pubblicizzerà, ma anche che il tuo locale lavora per essere il più possibile eco-friendly, e tiene agli aspetti legati all’ambiente.

Carta paglia e carta ad uso alimentare per le tovagliette personalizzabili

Sono tante le tipologie di carta ad uso alimentare su cui su può stampare e personalizzare la propria tovaglietta per la ristorazione.
Questi tipi di supporti hanno molti vantaggi:

  • supportano meglio le temperature;
  • non si bagnano facilmente con i liquidi con oli;
  • la stampa su questi supporti è di qualità;
  • si sposano perfettamente per un uso alimentare.

Per realizzare la tua tovaglietta con carta paglia e carta ad uso alimentare, la spesa sarà leggermente più alta rispetto alla carta usumano e quella riciclabile, ma ne guadagnerai in qualità e resa del prodotto. Infatti, la carta paglia è una tipologia particolare di carta destinata all’uso alimentare: da un lato è rivestita da un sottile strato di polietilene, materiale ottimo per entrare in contatto con i cibi.

In conclusione, abbiamo visto come un oggetto banale come la tovaglietta di carta personalizzata assume un nuovo ruolo: non solo quello pratico ed igienico ma anche strumento di comunicazione e marketing verso il cliente.

Visita Stampa Dal Web e scopri tutte le possibilità di personalizzare le tue tovagliette di carta per la ristorazione!

Come fare

Come fare una Brochure con Punto Metallico

2 Agosto 2019
Brochure Punto Metallico - Blu Calamaio

Come fare una Brochure con Punto Metallico

Al giorno d’oggi, il panorama relativo alle brochure e agli opuscoli in generale è abbastanza variegato. Se lavori nel settore della grafica, in un’agenzia di comunicazione o in una tipografia, devi conoscere tutte le tecniche principali al fine di garantire ai tuoi clienti le migliori soluzioni possibili. Per esempio, dovresti sapere come fare una brochure con punto metallico. Scopri insieme a noi in quali circostanze puoi affidarti ad un accorgimento di questo genere, in grado di darti la chance di realizzare stampe di primissima categoria con pochi e semplici tocchi di pura classe.

Che cos’è la rilegatura a punto metallico

Se hai intenzione di realizzare libretti e manuali di istruzione, o più semplicemente vuoi creare una brochure o un opuscolo capaci di rubare l’occhio ai potenziali clienti aziendali, puoi prendere in seria considerazione l’ipotesi di aggiungere una rilegatura a punto metallico. Si tratta di una tecnica perfetta per la realizzazione di materiali cartaceo a scopo tecnico o promozionale. Numerose aziende possono servirsi di un sistema di questo tipo per mettere in evidenza un prodotto o un servizio, o per presentare eventi di una certa rilevanza. Dagli opuscoli alle schede descrittive, passando per allegati di vario genere, se vuoi creare un catalogo con meno di 40 pagine e 80 facciate. Puoi riuscirci accumulando una sequenza formata da diversi fogli fronte e retro. Tale idea può piacere molto per la sua indiscutibile praticità, oltre che per una facilità di applicazione.

Gli accorgimenti da attuare per una brochure con punto metallico altamente professionale

Quali accorgimenti devi intraprendere per dare forma ad una brochure dotata di punto metallico? Di sicuro, non hai la necessità di doverti avventurare in situazioni complicate. È tutta una questione di posizionamento, con un’attenta cura dei dettagli per rendere l’intera composizione molto più professionale. Ti basta posizionare un singolo punto centrale nel caso di fogli di piccole dimensioni o due se tali misure risultano maggiormente ampie. Diverso è il discorso se hai intenzione di creare una brochure a più fogli. Devi applicare soltanto pochi e semplici accorgimenti per impreziosire ulteriormente la tua attività nell’ambito della tipografia e della grafica a tutti i livelli. Se la pubblicazione fosse costituita da una serie dalla quantità maggiore di fogli, fino a superare addirittura i quaranta, potresti attuare la legatura denominata brossura fresata. Ti consigliamo di tenere in massima considerazione un’ipotesi del genere, capace di garantire notevoli vantaggi per la produttività del tuo esercizio commerciale.

Quali sono le caratteristiche principali di questo sistema di rilegatura

Ormai, sembra chiaro che la maggior parte dei clienti privati e di quelli aziendali possano difficilmente fare a meno della rilegatura con punto metallico. Basta una coppia di contrassegni da inserire in corrispondenza del dorso della brochure per rendere quest’ultima molto più intrigante sotto l’aspetto stilistico e pratico. Dalla consistenza alla grammatura, ciascun dettaglio può fare la differenza e consentirti di creare una rilegatura di buon livello o meno. Ciò che conta è che ciascuno dei fogli che costituiscano la brochure corrisponda ad un multiplo di quattro, dato che sono proprio quattro le facciate di ciascun foglio. Puoi inoltre selezionare il formato da te preferito, la carta opaca o lucida, il tipo di orientamento. Tutto dipende dalle tue esigenze aziendali.

Quando dovresti utilizzare il punto metallico

Numerose sono le circostanze nelle quali dovresti riflettere sulla chance di aggiungere un punto metallico alla brochure che stai per creare. Quando hai a che fare con occasioni ufficiali o eventi di vario genere, questo sistema può darti una grossa mano e rendere l’intera composizione molto più precisa ed autorevole. Puoi così impaginare immagini e testi, al fine di porre in evidenza determinati elementi da te selezionati. Di sicuro, se fai parte del mondo della grafica o della tipografia, puoi consigliare tale metodo a diversi tipi di aziende o esercizi commerciali. Ecco alcuni che potrebbero trarre grande giovamento da una possibilità del genere:

    • le scuole e le università, così come i loro rispettivi studenti, potrebbero chiederti di organizzare le loro relazioni in una comoda brochure con punto metallico;
    • i liberi professionisti potrebbero impreziosire i loro convegni con opuscoli dotati dei punti;
    • le associazioni potrebbero porre in evidenza una campagna fondi o un evento da loro organizzato;
    • gli enti pubblici e privati potrebbero valorizzare le loro iniziative, mostre, eventi e pubblicizzare guide turistiche con le apposite brochure.

Sono solo alcuni esempi semplici, ma davvero la rilegatura con punto metallico può venire in tuo soccorso in una serie di circostanze pressoché infinita.

Quali consigli seguire per una rilegatura a punto metallico perfetta

A questo punto, ti forniamo alcuni piccoli consigli per confezionare gli ultimi dettagli e costituire una brochure di primissima categoria con l’ausilio dei punti metallici:

    • verifica la quantità di pagine che ti servono per la realizzazione del tuo opuscolo. Se sono molto poche, per te fare a meno del punto metallico diventa praticamente impossibile;
    • se la tua carta ha una grammatura massima pari a circa 200-250 grammi, puoi realizzare una brochure con punti metallici senza alcun genere di rigonfiamento;
    • se invece sei alla ricerca della massima resistenza e miri ad una consistenza superiore della grammatura delle tue pagine, potresti provare le tecniche della brochure fresata e a filo refe.

Come puoi notare, le idee da mettere in pratica in un settore come questo non mancano assolutamente. Devi soltanto valutare i pro e i contro e decidere o meno se aggiungere un punto metallico, o anche più di uno, alla brochure che stai per creare per te stesso o per una realtà cliente.

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